Ad Alassio, emergono nuove prove contro il prete che avrebbe abusato sessualmente di una bimba di 11 anni ed è in carcere da fine dicembre. E crescono le perplessità anche fra chi lo aveva sempre difeso
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Don Luciano durante la celebrazione di una messa |
Spegnere i riflettori della ribalta e soprattutto abbassare i toni della discussione. Alassio non intende disinteressarsi alla vicenda che ha portato in carcere don Luciano Massaferro con l’infamante accusa di violenza sessuale su una parrocchiana di 11 anni. Ma, come ha puntualizzato Carlo Annibale, fondatore della pagina “don Luciano Libero”, che ha raccolto su Facebook quasi 400 sostenitori e che ieri ne ha deciso la chiusura, «in questa fase è giusto che la magistratura faccia il suo corso e per rispetto di don Lu, della ragazzina e degli inquirenti, ritengo se ne debba parlare un po’ meno».
Una linea che ha trovato d’accordo anche il sindaco, Marco Melgrati, che, dopo alcune dichiarazioni pepate, ieri, ha invitato a «farla finita, a lasciare sbollire le polemiche e attendere la verità dell’inchiesta». Una linea non adottata da altri sostenitori del gruppo appassionato di Internet che nell’arco di un pomeriggio ha ridato fiato al “gruppo di preghiera che crede nell’innocenza del prete”.
Sfaccettature di uno stesso problema che continua a fare registrare novità sotto il profilo dell’inchiesta. Dai computer posti sotto sequestro, per esempio, sono arrivate ulteriori conferme sulle dichiarazioni contraddittorie fornite da don Lu.
Proprio di fronte a questi nuovi sviluppi e all’ordinanza del tribunale del Riesame (che ha negato la scarcerazione del parroco), il muro dell’integralismo innocentista per don Luciano ha incominciato a conoscere qualche crepa, lasciando spazi a dubbi e sicuramente al lavoro degli inquirenti.
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L’interno della baracca dove sarebbe avvenuta la violenza |
Soprattutto attorno alla bambina e alla sua famiglia, Alassio sembra aver eretto una campana d’isolamento: dimenticati gli attacchi dei giorni scorsi, istituzioni e semplici cittadini sembrano essersi eretti a suoi paladini.