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Il Papa: «Si salvino i posti di lavoro»

 

E il ministro Sacconi: istituzioni e imprese raccolgano l’appello del pontefice. «Penso a realtà difficili in Italia, come Termini Imerese e Portovesme». Bersani: il governo subito in Parlamento

 

Operai dell’Alcoa in piazza San Pietro (Ansa)

CITTÀ DEL VATICANO – Il Papa ha scelto l’Angelus in piazza San Pietro per esprimere la sua preoccupazione per la disoccupazione che coinvolge migliaia di famiglia: «La crisi economica sta causando la perdita di numerosi posti di lavoro – ha detto Benedetto XVI – e questa situazione richiede grande senso di responsabilità da parte di tutti: imprenditori, lavoratori, governanti». «Penso ad alcune realtà difficili in Italia – ha proseguito -, come ad esempio Termini Imerese e Portovesme». «Mi associo pertanto all’appello della Conferenza Episcopale Italiana – ha aggiunto Benedetto XVI -, che ha incoraggiato a fare tutto il possibile per tutelare e far crescere l’occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie». In Piazza San Pietro, per assistere all’Angelus del Papa, c’erano anche alcuni operai dell’Alcoa di Portovesme con uno striscione.

«APPELLO DA RACCOGLIERE» – Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha apprezzato l’intervento del pontefice e ha esortato istituzioni e imprese ad accogliere l’appello lanciato durante l’Angelus. «L’anno in corso – spiega Sacconi in una nota – ci riserva un quadro contraddittorio. Una ripresa selettiva del commercio globale che premia alcune aree geo-economiche, alcuni settori, alcune imprese. Ma i mercati finanziari mantengono elementi di instabilità, molte aziende alla lunga non sopravviveranno, altre si ristruttureranno e riorganizzeranno nella sfera globale. Salvaguardare i posti di lavoro significa, per le istituzioni, scoraggiare i licenziamenti, mettere a disposizione ammortizzatori sociali come la cassa integrazione e i contratti di solidarietà».

I CASI FIAT E ALCOA – «Tocca in particolare al management, spesso ben remunerato anche in tempo di crisi, esprimere autentica capacità di riprogettazione dei destini aziendali a misura delle persone – ha detto ancora Sacconi – perchè il bene della persona costituisce il fine ultimo di ogni azione umana. I casi di Fiat e di Alcoa richiamano a tutte queste responsabilità e la grande trasformazione globale ha insegnato che la stessa ragion d’impresa non si misura mai nel breve periodo, cosa come l’impulso etico aiuta ad avere lungimiranza e intelligenza manageriale».

«SI DEVE FARE DI PIU’» – Anche il fronte sindacale ha espresso apprezzamento per le parole di Benedetto XVI. «Ha ragione – ha fatto notare Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl -: ci vuole maggiore senso di responsabilità da parte di tutti, governo, opposizione, imprenditori, sindacati, banche, per uscire da questa crisi e rilanciare l’occupazione». Il leader cislino ha sottolineato che «c’è troppa ordinarietà nell’affrontare questa crisi, mentre ci vorrebbe un impegno straordinario attraverso nuovi provvedimenti e misure innovative per risollevare l’economia. Ci sono troppi ritardi ed omissioni negli investimenti da parte delle istituzioni nazionali e locali. Molte imprese stanno scaricando le loro oggettive difficoltà di mercato sulla pelle dei lavoratori, come sta accadendo con Alcoa e con la Fiat che vuole chiudere lo stabilimento di Termini Imerese dimostrando, in questo caso, scarso senso di responsabilità nei confronti del futuro del Mezzogiorno ed in particolare della Sicilia». Sulla stessa linea Luigi Angeletti, numero uno della Uil: «L’appello del Santo Padre non può cadere nel vuoto. Ancora una volta, Papa Benedetto XVI dimostra grande sensibilità ai problemi del lavoro: lo ringraziamo per la sua paterna attenzione. Se si vuole salvare il Paese, bisogna salvaguardare l’occupazione».

«GOVERNO IN PARLAMENTO» – Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, vorrebbe invece che il governo si presentasse in Parlamento per una discussione tutta incentrata sul lavoro, perché «le stesse parole del Pontefice sono state oggi un richiamo forte». Il leader democratico ha sottolineato come «la morte dell’operaio di Bergamo dovrebbe convincere finalmente a non volgere lo sguardo altrove, quando si parla di disoccupazione». E ha detto che «non è accettabile che il governo continui a minimizzare il problema, dopo aver raccontato per mesi che la crisi era psicologica, che era passeggera, che l’avevamo ormai alle spalle. Il governo venga subito in Parlamento a dirci che cosa pensa della crisi, cosa che non ha mai fatto in 17 mesi, e guardi in faccia la situazione consentendo finalmente un confronto di analisi e di proposte. È tempo finalmente che il lavoro entri nell’agenda politica, e ci entri al primo posto».

Redazione online

Il Papa: «Si salvino i posti di lavoro»ultima modifica: 2010-02-01T07:23:17+01:00da
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