Mercoledì il discorso alla Knesset. l’idv polemizza: «Delegazione esagerata». Replica: l’Italia è uno dei nostri amici più grandi. Sull’Iran: «I pasdaran siano nella black list della Ue»
GERUSALEMME – «Ho un sogno: che Israele possa entrare un giorno nell’Unione europea». È iniziata sotto questo auspicio la visita ufficiale di Silvio Berlusconi in Israele. «Abbiamo l’orgoglio di essere noi, con la cultura giudaico-cristiana, alla base della civiltà europea» ha detto il presidente del Consiglio con a fianco il primo ministro israeliano, «l’amico Benjamin» Netanyahu. «Siamo qui a testimoniare l’amicizia, la vicinanza, la volontà di collaborazione» ha aggiunto il Cavaliere, che mercoledì mattina parlerà alla Knesset, il Parlamento israeliano.
«AMICIZIA TRA ITALIA E ISRAELE» – Al suo arrivo Berlusconi, oltre che da un abbraccio caloroso con Netanyahu, è stato salutato da picchetto d’onore e grandi parole d’elogio. «Caro Silvio, siamo molto felici di averti a Gerusalemme – ha detto il premier israeliano -. L’Italia è uno dei più grandi amici di Israele e la tua è una visita storica». Quindi ha citato Teodoro Herzl, l’ideologo dello Stato ebraico: «A Roma e a Gerusalemme sono state gettate le basi della cultura occidentale». Il presidente del Consiglio ha ringraziato il suo omologo per l’accoglienza. C’è ancora oggi, ha sottolineato Berlusconi facendo riferimento all’Iran (ma senza nominarlo), chi mette in discussione l’esistenza di Israele: «Noi ci opporremo tutti insieme come Comunità internazionale affinché ciò non possa assolutamente mai accadere». Il futuro, ha aggiunto, è la principale preoccupazione di Israele, per cui bisogna avere la consapevolezza anche del terribile passato vissuto dagli ebrei «per non tornare mai più a quella indifferenza del mondo che è il più grande male».
IL PREMIER PIANTA UN ULIVO – Tra i primi impegni del premier ce n’è stato uno di stampo ambientalista: nella Foresta delle Nazioni, sulle colline della capitale israeliana, ha piantato un ulivo di pace, in segno di amicizia con Israele. La cerimonia è stata organizzata da un’antica associazione, la KKL Keren Kayemeth LeIsrael: si tratta di un gesto simbolico richiesto a tutti i leader in visita in Israele, ha sottolineato Raffaele Sassun, rappresentante italiano del KKL, accogliendo Berlusconi. «Credo di essere l’italiano vivente che ha messo a dimora più alberi» ha scherzato il premier, sottolineando però che si tratta di «una cerimonia piena di significato» -. Sono l’unico italiano a fare collezione di ulivi antichi, in Sardegna ho almeno 20 ulivi che hanno più di mille anni, con la certificazione dell’Università di Gerusalemme, che ne ha duemila. Io, scherzando, dico qualche volta ai miei ospiti che vengono direttamente dall’orto Getsemani e che il segno visibile su un tronco è un segno lasciato dal ginocchio di Gesù».
«MAI PIÙ LA SHOAH» – Tra i momenti più significativi della giornata anche la visita al museo dell’Olocausto Yad Vashem. Commosso, il premier ha scritto una frase sul libro dei visitatori: «La nostra anima urla “Non è vero, non può essere vero” e poi, sconfitta grida “Mai, mai più”. Con commozione profonda, Silvio Berlusconi» (guarda). Il premier ha anche partecipato alla cerimonia in cui viene ravvivata la fiamma perpetua nel Memoriale della rimembranza, quindi ha deposto una corona in memoria dei sei milioni di ebrei uccisi durante il nazismo.
«PASDARAN IN BLACK LIST» – Altro tema cruciale, quello dei rapporti con l’Iran. E Gerusalemme ha avanzato una richiesta all’Italia: che i guardiani della rivoluzione (pasdaran) iraniani siano inseriti nella black list dell’Unione europea. Lo ha spiegato il ministro per le Politiche comunitarie Andrea Ronchi dopo un incontro con il vice-premier Silvan Shalom. Il governo israeliano ha chiesto la collaborazione dell’Italia per far avanzare questa proposta in sede europea e Ronchi ha precisato di essere personalmente favorevole a questa iniziativa e che Roma rifletterà su questa ipotesi. L’argomento Iran (e pericolo nucleare) è tornato fuori durante il brindisi prima della cena di gala all’hotel King David. Netanyahu parla di una «dittatura sanguinaria che mette tutto il mondo in pericolo, la sfida più grande dai tempi della Seconda guerra mondiale». E Berlusconi replica con parole di grande vicinanza: «Noi siamo un Paese amico a cui potrete chiedere tutto ciò che è giusto che un amico metta a disposizione vostra per sostenere i vostri buoni diritti. Il mio compito è far sì che i miei colleghi primi ministri europei e del mondo non cadano nell’errore dell’indifferenza che già è stato l’errore di tutte le nazioni prima della grande tragedia sotto la Germania nazista». Parole a cui Netanyahu risponde con un grande attestato di stima: «È il momento delle scelte coraggiose e tu, mio caro amico Silvio, ha una visione chiara, la determinazione e il coraggio di un vero leader».
IL DISCORSO ALLA KNESSET – Ma gli impegni di Berlusconi sono solo all’inizio. Per martedì sono previsti diversi colloqui bilaterali e una riunione plenaria con i ministri delle due parti presenti, la prima del genere nei rapporti tra Israele e Italia. I sette ministri che accompagnano il premier ripartiranno per Roma entro martedì sera, mentre lui resterà anche mercoledì: in mattinata terrà un atteso discorso dinanzi alla Knesset (il Parlamento di Gerusalemme), quindi parteciperà all’inaugurazione di una mostra di disegni di Leonardo da Vinci e infine farà tappa a Betlemme, in Cisgiordania, dove incontrerà il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen e visiterà la basilica della Natività di Gesù.
LA STAMPA: BENVENUTO CAVALIERE – L’importanza della visita di Berlusconi viene sottolineata da tutta la stampa israeliana. Il quotidiano di Tel Aviv Haaretz ha pubblicato un editoriale intitolato «Ascoltate l’amico». Lo stesso giornale domenica aveva un’intervista in cui Berlusconi ha sollecitato Israele a mettere da parte la politica di colonizzazione nei Territori per raggiungere un’intesa con i palestinesi e un accordo con la Siria, basato sul ritiro dal Golan. Haaretz suggerisce che il premier Netanyahu farebbe bene a far suoi «i consigli dell’amico italiano». Il quotidiano filo-governativo Israel ha-Yom (il secondo per diffusione) annuncia la visita di Berlusconi con un titolo di prima pagina in italiano: «Benvenuto, Cavaliere!». Ancora più familiare l’approccio di Yediot Ahronot e di Maariv che titolano «Benvenuto, Silvio», il primo in italiano, il secondo in ebraico. L’Italia, concordano i giornali, è un Paese particolarmente amico di Israele. La stampa sottolinea che nel corso della visita sarà toccato un tasto delicato: la questione delle relazioni economiche fra Italia e Iran, e in particolare – precisa il Jerusalem Post – «l’assistenza italiana al programma spaziale di Teheran».
IDV: DELEGAZIONE ESAGERATA – Il premier è accompagnato da sette ministri: Claudio Scajola (Sviluppo economico), Altero Matteoli (Infrastrutture), Franco Frattini (Esteri), Andrea Ronchi (Politiche Ue), Maurizio Sacconi (Welfare), Ferruccio Fazio (Salute) e Stefania Prestigiacomo (Ambiente). Sull’entità della delegazione (un centinaio di persone in totale) polemizza l’Italia dei Valori, annunciando un’interrogazione in Parlamento: «Ministri, portaborse e collaboratori vari per un totale di 100 persone per la tre giorni in Israele di Berlusconi. In un’interrogazione alla Camera chiediamo al governo la lista dettagliata dei componenti della delegazione e i precisi motivi della presenza di ciascuno degli accompagnatori del premier – spiega Antonio Borghesi -. Chiediamo se non sia da considerarsi eccessiva tale delegazione in un momento in cui il governo dovrebbe adottare una politica di rigore». Questo governo, conclude Borghesi, va avanti con un tenore eccessivamente alto che «ricorda un po’ troppo le tanto discusse missioni all’estero di Craxi».
Redazione online
Finalmente l’Italia si schiera contro la politica del terrore che sta usando il presidente iraniano, Berlusconi non è solo in questa campagna, visto che anche Francia e USA si sono schierate a favore della causa Israeliana.
http://www.loccidentale.it/articolo/il+cav.+punta+il+dito+contro+ahmedinajad+e+schiera+l%27italia+nella+partita+del+nucleare+.0085696