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Nuova legge sui pentiti del Pdl Alfano: «Sono contrario»

 

Il senatore Valentino, che ha presentato il ddl al Senato: «Sciocchezze». Il ministro: «Iniziativa personale, fuori dal programma di governo». Ingroia: «Effetti devastanti sulle inchieste»

 

Il ministro Angelino Alfano (Ansa)

ROMA – Il possibile arrivo di una nuova legge proposta dal senatore Pdl Valentino che, secondo l’opposizione restringe la possibilità dell’uso dei pentiti, in particolare nei processi per mafia, ha fatto scattare un dibattito politico che non solo ha suscitato contrapposizioni tra maggioranza e opposizione, ma ha anche creato problemi all’interno del governo.

ALFANO: «INIZIATIVA PERSONALE» – E’ intervenuto infatti lo stesso ministro della Giustizia e lo ha fatto in modo deciso: «Sono assolutamente contrario». Angelino Alfano ha risposto così ai cronisti alla Camera che chiedevano la sua opinione sul ddl Valentino. Il ddl Valentino «è fuori dal programma di governo, non se ne è discusso con la coalizione», insomma, chiarisce il Guardasigilli Alfano si tratta «di un’iniziativa personale».

LA FINOCCHIARO: «AZZERATI I PROCESSI PER MAFIA» – Secondo il Presidente del Gruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro «con il disegno di legge Valentino vengono riformati due articoli del codice di procedura penale. Il primo risultato, grave, è che mentre oggi – sulla base del codice e della giurisprudenza della Cassazione – le dichiarazioni dei pentiti, se ritenuti attendibili, vanno comunque riscontrate, con la riforma Valentino le dichiarazioni di uno o più pentiti, anche se attendibili, sono assolutamente inutilizzabili se non esistono, a prescindere, altre prove». «Altra conseguenza di questo pericolosissimo disegno di legge – continua la Finocchiaro – è che le dichiarazioni ricevute, anche da un ufficiale di polizia giudiziaria, da un soggetto che con le sue ultime parole indica l’autore di un reato non potranno neanche essere riferite in giudizio, perché la testimonianza di quell’ufficiale di polizia giudiziaria non potrà essere ammessa», aggiunge. «Qualora venissero approvate, queste norme azzererebbero, di fatto, i processi di mafia, anche in presenza di sentenze di condanna di primo e secondo grado e interromperebbero le collaborazioni dei pentiti».
Anche il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia teme «effetti devastanti sulle inchieste e sui processi in corso, rischi anche per le verità consacrate nelle sentenze». «La revisione del maxiprocesso è stata sempre un obiettivo di Cosa nostra. Con una legge così -ha proseguito Ingroia- Falcone e Borsellino non avrebbero potuto fare il maxi e in questa aula non sarebbero stati condannati i mafiosi».

IL PROMOTORE DELLA LEGGE: «STUPIDAGGINI» – «Dicono stupidaggini». Così il senatore del Pdl, Giuseppe Valentino, replica a chi ritiene che il ddl da lui presentato al Senato, che modifica gli articoli 192 e 195 del codice di procedura penale, sia una legge anti-pentiti che blocca la lotta alla mafia. Valentino sottolinea che «se è vero che le condanne devono essere inflitte oltre ogni ragionevole dubbio, è indispensabile che i criteri di valutazione della prova rispondano a principi di tassatività. L’interpretazione che da qualche tempo viene data all’articolo 192 del codice di procedura penale che addirittura consente l’assemblaggio di segmenti di dichiarazione a volte finalizzate ad obiettivi completamente diversi e considera tale assemblaggio elemento utile per una decisione» ebbene tutto questo «impone, a mio avviso, una riconsiderazione dell’articolo in questione, il cui originario spirito appare radicalmente snaturato dall’uso che se ne fa». Insomma, precisa Valentino «considero la mia iniziativa legislativa utile a un processo più giusto».

Nuova legge sui pentiti del Pdl Alfano: «Sono contrario»ultima modifica: 2010-02-02T15:28:06+01:00da
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