SMARTPHONE. Un aggiornamento per il googlefonino rinnova la sfida contro Apple. Steve Jobs: «Vogliono uccidere l’iPhone»
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Il telefonino Nexus One (Afp) |
MILANO – Al debutto, poche settimane fa, di Nexus One – lo smartphone prodotto da Google insieme alla taiwanese Htc – in molti erano rimasti delusi per l’assenza del multitouch, la funzionalità resa celebre dall’iPhone della rivale Apple che permette, per esempio, di pinzare una foto con due dita e ingrandirla. Adesso l’azienda di Mountain View è corsa ai ripari e ha appena rilasciato un aggiornamento di software che introduce questa funzionalità su tutti i Nexus One commercializzati negli Stati Uniti, oltre che sui modelli che arriveranno in Italia entro la primavera.
ARRIVA IL MULTITOUCH – D’ora in avanti dunque i possessori del Googlefonino potranno usare il multitouch sulle mappe, nella fotogallery e sul browser. Gli utenti ovviamente plaudono alla novità, anche se sono in molti a domandarsi perché questa funzionalità sia stata introdotta proprio ora. La spiegazione ufficiale di Google, riportata dal sito tecnologico ReadWriteWeb, è in buona sostanza che il Nexus One dispone delle capacità tecniche per utilizzare il multitouch senza che questo vada a detrimento della esperienza dell’utente. E che molti clienti hanno richiesto questo aggiornamento.
PERCHÉ ORA – Ma in rete le valutazioni di questa decisione sono più articolate. Secondo il sito TechCrunch, solitamente ben informato su simili vicende, l’arrivo del multitouch è l’ennesimo segnale che il gelo sceso nei rapporti tra Google e Apple si sta trasformando in una bufera.
Tra Cupertino e Mountain View ci sarebbe stato in passato un accordo informale (un cosiddetto gentleman’s agreement), secondo il quale la grande G avrebbe lasciato il multitouch alla Mela morsicata. Ma ora che l’amicizia si è rovinata in nome della competizione nel mercato degli smartphone, anche i vecchi patti possono saltare.
ADDIO AMICIZIA – A sentire le parole dette da Steve Jobs qualche giorno fa, sembrano lontani anni luce i tempi in cui Eric Schmidt, Ceo di Google, sedeva nel consiglio d’amministrazione della Apple (si è dimesso la scorsa estate). «Vogliono uccidere l’iPhone – ha tuonato il boss della Mela, riferendosi agli ex-amici -, ma non glielo permetteremo. In quanto al loro motto “non fare male”… è una sciocchezza». Altro che schermaglie in punta di fioretto. Queste sono ormai botte da orbi.
Carola Frediani