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I Giochi proibiti di Sarah, la bionda regina del freestyle

 

Non ammessa a Vancouver perché le sue specialità non ci sono, è lì come volontaria

 

Sarah Burke

VANCOUVER – Nei panni gentili di una volontaria qualsiasi che si aggira per Cypress Mountain si fa fatica a riconoscere una delle 100 donne (lei è al numero 91) più sexy del Nordamerica secondo la rivista Fhm, per cui ha posato con una lingerie bianca e ridottissima. Sarah Burke, bellezza bionda di 27 anni, è qui per una prova con se stessa. Non solo perché vive a Squamish, sulla strada. Sarah è uno dei miti di chi ama le discipline fuori pista, quelle che hanno la loro Olimpiade negli X Games. Sarah li ha vinti 3 volte, Sarah ha vinto tutto. È ricca e famosa. Quando non gareggia, gira filmati, fa la protagonista di spot o posa per campagne pubblicitarie. Ha tutto, ma non ha l’Olimpiade. Destino crudele, il suo. «È frustrante pensare a molti dei miei amici, quelli con i quali vivo sul circuito, in gara e io con le pantofole davanti alla tv». Per cui si è infilata gli scarponcini e si è accreditata come volontaria. Per dimostrare a se stessa che è capace di sopportare da vicino l’ingiustizia di non essere ammessa all’Olimpiade come atleta perché le sue specialità del freestyle, superpipe e slopestyle, non ci sono. Forse nel 2014, a Sochi. Forse. Ma Sarah è tenace. Tra le sue virtù la migliore è la tenacia. Ogni tanto se lo dice. «Guarda dove è arrivata una ragazzetta di Midland, Ontario». Laggiù Sarah ha messo gli sci a 5 anni, crescendo dietro una pista. Ma le discipline classiche l’annoiavano. Ogni mattina, prima di scuola, sgattaiolava nel budello dell’halfpipe, riservato allo snowboard e proibito a chi come lei aveva gli sci. Per anni ha servito i suoi ghirigori a chi aspettava le gare maschili, poi, nel 2003 gli X Games aprirono al superpipe. Fu subito oro, successo, copertina. Non ha mai approfittato del suo charme, della sua avvenenza, sebbene ammetta che «con questa riesco ad aprire qualche porta in più, anche se per i ragazzi è più facile fare soldi e diventare famosi basandosi solo sul talento; una donna deve offrire il pacchetto completo». Pratica, diretta al punto, pronta a cominciare il suo percorso iniziatico per dimostrare a se stessa di poter sopportare l’Olimpiade a casa sua senza gli sci ai piedi.

Roberto Perrone

I Giochi proibiti di Sarah, la bionda regina del freestyleultima modifica: 2010-02-11T15:50:04+01:00da
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