Informati Subito

Nelle carte il manager del cinema

 

L’inchiesta. I legami tra Balducci, Anemone e il funzionario per i film La telefonata: «Abbiamo parlato con il governatore»

 

ROMA — L’obiettivo principale erano gli appalti pubblici, ma i componenti della «combriccola » avevano buone entrature anche in altri enti. E una corsia preferenziale Angelo Balducci e Diego Anemone —il funzionario delegato alla gestione Grandi Eventi e l’imprenditore romano finiti in carcere per corruzione — erano riusciti a imboccarla nel settore cinema del ministero dei Beni culturali. Referente era Gaetano Blandini con il quale entrambi mostrano di avere un rapporto stretto. Un legame che, nell’informativa consegnata ai magistrati di Firenze, i carabinieri mettono in relazione alla «società Erretifilm della quale Rosanna Thau e Vanessa Pascucci detengono insieme il 75 per cento». Nuovi personaggi emergono dalle carte depositate dai giudici. Anche l’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo che—assicura un imprenditore—«c’abbiamo parlato e, di concerto con il Comune, sta facendo arrivare la concessione». Il suo interlocutore è Riccardo Fusi, il patron dell’azienda toscana Btp.

Il coacervo di favori
Il nome di Blandini viene fuori la prima volta nel settembre 2008. I carabinieri intercettano una conversazione tra Francesco Pintus, funzionario ai Grandi Eventi, e Angelo Balducci.
Pintus
: «Direttore, chiedo scusa, quel ragazzo che ha risposto prima è quello nuovo che ci dà una mano … dicevo …».
Balducci
: «Chi è?».
Pintus
: «È quello amico di Bland, quello che ci ha mandato Blandini, quello che gli stiamo sistemando adesso». Gli investigatori annotano: «Parrebbe che in questo coacervo di scambio di favori, questo Andrea sia stato assunto presso il Dipartimento di via della Ferratella, su indicazione di Gaetano Blandini, direttore “Cinema” del ministero dei Beni culturali. E dispongono nuove verifiche. In realtà già nei mesi precedenti erano stati annotati contatti tra Blandini e Balducci quando il settimanale l’Espresso aveva pubblicato un articolo per denunciare come il ministero avesse finanziato un film dove lavorava il figlio dello stesso Balducci. Ma è con il trascorrere dei mesi che il legame viene focalizzato. E a fine settembre, ascoltando le conversazioni di Anemone, i carabinieri verificano che anche lui è in rapporti stretti con il funzionario. È un suo collaboratore, Roberto Molinelli, ad informare l’imprenditore di aver preso accordi al telefono con l’imprenditore. Anemone si agita: «Eh, ma come l’hai sentito? che c’hai parlato per telefono? hai fatto male perché non si parla per telefono!». In realtà al centro dei colloqui c’è la cessione di una macchina.

La pratica chiusa
Blandini appare disponibile a soddisfare le richieste di Anemone. Il 7 luglio del 2009 l’imprenditore viene sollecitato dal suo amico Patrizio La Bella «per avere notizie in merito ad un promesso impiego». Quella stessa sera «Blandini chiede ad Anemone quando è disponibile per un incontro. E il giorno dopo rassicura La Bella: «Senti ho visto quel signore che mi conferma metà settembre… domani mattina lo rivedo alle 8… quindi ti chiamo a seguire che mi dà tutti i dettagli… diciamo così, poi ti chiamo ». La promessa viene effettivamente mantenuta il primo ottobre.
Blandini
: «Senti oggi abbiamo approvato il subentro di quelli lì quindi digli però adesso… sono stati bravi… si sono spicciati perché io… ieri hanno sistemato tutto… digli che adesso …siccome hanno poco tempo… devono essere altrettanto bravi a spicciarsi con la banca».
Anemone: «Lo chiamo subito, grazie… a prestissimo… grazie». Subito dopo avverte La Bella: «Lì tutto a posto oggi! Sì, sì al 100 per cento. Ho ricevuto adesso una telefonata, adesso vi dovete sbrigare Patrì. Pure la banca, non so, sbrigatevi… poi ’sti giorni ci vediamo». L’amico recepisce: «Okay, sì sì dobbiamo preparare tutti i documenti per novembre».

«Abbiamo parlato con Marrazzo»
La girandola di rapporti per avere i lavori spazia in tutta Italia. Il 18 giugno 2008 «l’imprenditore Alessandro Biaggetti aggiorna Riccardo Fusi, patron di Btp, sulla progressione dei comuni affari in cui è interessato anche il professor Di Miceli (in passato coinvolto in inchieste di mafia ndr), facendo riferimento a un’operazione immobiliare asseritamente in avanzata fase di sviluppo».
Biagetti
: «Allora… ieri sono stato con il professore… abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti perché si comincia a definire la data della posa della prima pietra… lui ha dato come indicazioni ottobre, novembre… stanno definendo finalmente… perché questa è la parte più rompiscatole di tutte… lo stile… cioè … antico… moderno… contemporaneo … con i vetri… senza i vetri … c… e mazzi… che non è chiaramente il progetto esecutivo… ma è il discorso dello stile… ed in più… la cosa ancora più importante è che abbiamo parlato direttamente con Marrazzo… con il Presidente della Regione… e di concerto con il Comune… sta facendo finalmente arrivare una c… di…concessione. Arrivata la concessione… tu vieni a Roma… si fa la suddivisione dei lotti… e finisce la partita…
Fusi
: «Ma lui come mai non ci da … se ci danno la concessione vuol dire che ci sono dei progetti… ».
Biagetti
: «No… tu chiamala come ti pare… comunque la parte finale… io ti ripeto non me ne intendo… perché ti basti soltanto che per parlare di posa della prima pietra solo in Vaticano devi passare per sei uffici quindi ovviamente è tutto estremamente a rilento».

L’appuntamento
Fusi cerca spesso contatti per la sua azienda e attraverso Denis Verdini riesce a parlare con il banchiere Fabrizio Palenzona. La telefonata tra i due avviene il 19 giugno 2008 per fissare un appuntamento. Il 2 luglio Verdini racconta a Fusi di averlo visto «e mi ha detto che per le due cose ha già provveduto, per gli alberghi e revisione, insomma. Ti volevo dare questo riscontro… io devo fare delle cose, ma insomma ci siamo».

Fiorenza Sarzanini

Nelle carte il manager del cinemaultima modifica: 2010-02-18T10:06:00+01:00da
Reposta per primo quest’articolo