Dai social network ai social media
Il Dipartimento di Stato Usa ha sostituito il temine “social network” con “Social Media” per riferirsi a quell’insieme di piattaforme web che vanno da Facebook a Twitter. Non è un cambiamento di poco conto poiché sta a significare che per l’amministrazione del presidente Barack Obama questi sono i nuovi mezzi di comunicazione di massa ai quali guardare per l’informazione del futuro. “Il mondo sta cambiando velocemente e noi vogliamo cogliere tutte le opportunità di questa rivoluzione”, ha detto Alec Ross, responsabile per l’innovazione nell’ufficio del Segretario di Stato Hillary Clinton, rivolgendosi a una platea di 30 giornalisti di tutto il mondo giunti a Washington per una serie di incontri sulle nuove tecnologie organizzati dal Foreign Press Centers.
Dai colloqui è emersa la strategia della Casa Bianca nel campo della comunicazione: milioni di persone in tutto il mondo oggi stanno sui social network per conversare, organizzare la propria vita sociale e scambiare opinioni. Per una gran parte di esse questi sono anche la fonte principale dalla quale attingono notizie. Dunque è nata una nuova audience (il pubblico dei Social Media) e se vogliamo stare in contatto, condividere, e conversare con loro, dobbiamo portare l’informazione in questo “nuovo mondo sociale”.
Il cambiamento è radicale: fino a pochi anni fa essere in internet voleva dire aprire un sito web e aspettare che gli utenti interessati, per un motivo o per l’altro, arrivassero a visitarlo. Oggi la Casa Bianca ha ribaltato quella prospettiva: se le persone stanno principalmente altrove (i social network) non si può attendere che vengano da noi, ma dobbiamo muoverci portando noi i contenuti dove gli utenti si aspettano di trovarli (i social media). “Dobbiamo portare l’informazione, i nostri atti amministrativi dove le persone vivono e discutono, perché questa è la strada per ampliare ed arricchire la nostra presenza ed avere una relazione diretta con la gente”, spiega Katie Dowd, new media director.
La svolta di Obama, il primo “Internet president” come viene definito dal suo staff, nasce dall’intuizione che anche nella pur giovane vita di internet si stia aprendo una nuova era: se prima era sufficiente essere sul web con un sito per avere assicurata una certa influenza, oggi per essere veramente rilevanti questo non basta più. Per raggiungere milioni di persone e parlare con loro c’è solo una opportunità: non essere semplicemente su internet, ma fare parte di internet; essere inseriti in quel sistema di conversazione e informazione, di interazione e condivisione che fino a poco tempo fa indicavamo sotto il nome di social network e al quale, da adesso, dovremmo abituarci a fare riferimento come ai social media.