L’appello al ministro delle Pari opportunità è del governatore siciliano Raffaele Lombardo. La protesta è dei professionisti di Palermo rimasti senza contratto e sostituiti da volontari

Palermo, 23 febbraio 2010 – Salgono per protesta sul campanile della chiesa di San Francesco Saverio all’Albergheria, a Palermo, i 33 professionisti rimasti senza contratto dal 31 dicembre dopo avere in questi anni hanno lavorato per la onlus Telefono Azzurro.
Si tratta di psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti e giuristi che erano stati impegnati nel servizio “114 Emergenza Infanzia”. L’associazione li ha integralmente sostituiti con volontari del servizio civil. Gli ex dipendenti di telefono azzurro, in maggioranza donne, chiedono “tutela per il proprio posto di lavoro e per la qualità di un servizio volto alla salvaguardia dei minori, basato sulla capacità tecnica dell’ascolto e della relazione umana, competenze che si acquisiscono con anni di formazione ed esperienza lavorativa”.
Inoltre, sollecitano “chiarezza sulla gestione economica» dell’associazione. Per Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl, un servizio come il 114 deve essere «svolto da persone altamente qualificate, che abbiano gli strumenti per creare la relazione umana di fiducia che fa sentire il bambino o l’adulto che chiama per chiedere aiuto, accolto nel proprio dolore. La tutela dei minori deve essere affidata a mani esperte e non può essere gestita in modo aziendalistico».
Telefono Azzurro, sostiene la Cisl, dichiara la «non sostenibilità economica del servizio, ignorando la proroga tecnica di 400 mila euro concessa e finanziata dal ministero per le Pari opportunità». Il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, attende a sua volta una risposta alla lettera inviata al ministro Carfagna per chiedere che «si faccia chiarezza e si mettano in atto gli opportuni interventi per salvaguardare la professionalità dei dipendenti esperti».