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Affondo di Bossi: la Lombardia è in crisi

 

«La regione non decolla, votate Lega». E sul premier: farebbe meglio a non parlare al telefono

 

Umberto Bossi (Ansa)

MILANO — «Ne abbiamo piene le scatole di una regione che non riesce a decollare». Con chi se la prende Umberto Bossi? Di quale regione parla? Sorpresa: è la «sua» Lombardia. Il leader leghista è a Vigevano, dove i militanti ascoltano uno dei comizi più «laburisti» da molto tempo a questa parte: il lavoro (anzi: la sua mancanza) ne è il filo conduttore. Senza dimenticare l’attualità: «Berlusconi? Farebbe meglio a non parlare per telefono». E Fini? «Mi pare che discuta troppo: secondo me non si può cambiare niente in un Paese se tutti i giorni si fanno discussioni e si mette in dubbio tutto». E c’è anche un momento per la commozione, quando Bossi saluta la madre, quasi novantenne, che abita a poca distanza dalla piazza del comizio.

Ma è sulle Regionali che arriva una generosa spolverata di peperoncino. Sarà il vento di sorpasso elettorale che soffia dal Veneto, fatto sta che le parole di Bossi, se non son schiaffoni, poco ci manca: «Una croce sul guerriero—proclama Bossi — vuol dire un voto perché finalmente in Lombardia il consiglio metta le ali. Ne abbiamo piene le scatole di una regione che non riesce a decollare». Non è una frase uscita male. Di lì a poco, infatti, Bossi rincara: «La Lombardia è in crisi, manca il lavoro». Insomma: «È tempo di cambiare». Perché «adesso la regione è senza un progetto». La tonalità, ormai, è quella. E così, anche la chiamata all’arruolamento si trasforma in accusa: «Venite a far politica nella Lega. Non andate negli altri partiti dove si scannano. Ci sono partiti dove se non gli dai la poltrona ti sparano». Bossi alterna bastone e carota: «Non c’è una partita con il Pdl. Anche se diventiamo noi il primo partito, saremo seri e non inizieremo a ricattare». Tuttavia non passa un minuto ed eccolo spiegare che «la giustizia è uno di quei motivi per cui Berlusconi ha bisogno dei voti della Lega. Quindi più ha bisogno di voti, più il federalismo è sicuro ».

C’è ancora tempo per una sortita in cui è difficile non leggere un riferimento al recente patteggiamento dell’ex assessore formigoniano Piergianni Prosperini, che proprio dal Carroccio, in anni lontani, era uscito: «Io sono un segretario molto cattivo. Da noi chi viene preso a rubacchiare viene mandato subito via. Certe cose nella Lega non succedono perché io conosco tutti e chi sgarra viene cacciato». Da Roberto Formigoni, nessuna risposta: mentre Bossi è sul palco a Vigevano, lui è sul palco nella natia Lecco. Ma il suo staff ricorda: che in Lombardia il rapporto con la Lega è saldissimo, che in 10 anni le decisioni sono state tutte prese all’unanimità. E, anche, che mentre da Roma arrivava l’ordine di cancellare le comunità montane, la Lombardia si è mossa a loro difesa, così come ha lanciato un patto di stabilità regionale per sostenere i comuni messi in difficoltà da quello nazionale.

Marco Cremonesi

Affondo di Bossi: la Lombardia è in crisiultima modifica: 2010-03-18T11:13:41+01:00da
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