Il giallo di ELISA CLAPS, scomparsa nel 1993. Trovati in un sottotetto della chiesa della SS. Trinità. Il Questore:«Potrebbe essere il corpo della studentessa»
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Elisa Claps (Ansa) |
MILANO – Potrebbero essere di Elisa Claps, la ragazza scomparsa il 12 settembre 1993, i resti trovati in un sottotetto della chiesa della SS. Trinità nel centro di Potenza. Lo afferma il questore Romolo Panico, precisando però che la certezza arriverà solo con l’esito degli esami del Dna. Panico ha spiegato che nulla sarà toccato nel sottotetto dove sono stati trovati i resti umani e gli oggetti e che giovedì mattina la polizia scientifica continuerà a fare accertamenti. Si tratta, spiega, di «un corpo in avanzato stato di decomposizione», in condizioni molto precarie. È stato confermato anche il ritrovamento di alcuni oggetti: un orologio, degli occhiali, una catenina e pezzi di indumenti. «Potremmo arrivare all’identificazione dagli oggetti ritrovati, fra i quali vi sono anche resti degli occhiali di Elisa» ha detto il questore.
LA MADRE RICONOSCE I RESTI – La madre e i fratelli della Claps hanno riconosciuto almeno tre resti: quelli di una maglia, una medaglietta e i sandali di colore blu. Sono proprio quelli che Elisa indossava il giorno in cui sparì, hanno affermato i parenti di Elisa. La polizia ha mostrato loro le foto dei brandelli di maglia, della medaglietta e dei sandali trovati, insieme a resti umani nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità.
LA SCOPERTA – Panico però invita alla cautela: «Non è stato iniziato nessun esame della polizia scientifica e non sono stati riconosciuti gli oggetti di Elisa Claps. Smentisco categoricamente che al momento si possa affermare che il corpo trovato sia quello della ragazza. Non è vero neppure che la madre e il fratello abbiano visto gli oggetti ritrovati e li abbiano riconosciuti. Non è stato ancora consentito l’accesso a nessuno». A trovare i resti sono stati alcuni operai che stavano lavorando nel sottotetto della chiesa. E sono stati loro a dare l’allarme, chiedendo l’intervento della polizia. Il corpo è in un angolo in fondo al sottotetto, addossato a un muro. Si tratta di un ampio locale in cui è molto difficile accedere: per raggiungerlo bisogna prima salire sul terrazzo della chiesa, passando dalla sacrestia, poi infilarsi in una sorta di cunicolo che porta al sottotetto. Il locale è abbandonato da almeno una decina di anni ed è invaso dalla sporcizia.
FITTO MISTERO – Dunque non c’è ancora la parola fine, ma potremmo essere arrivati alla svolta di un caso che va avanti da quasi 17 anni. Su cui trasmissioni tv come «Chi l’ha visto» hanno avuto il merito di tenere sempre viva l’attenzione. Dal giorno della scomparsa, di Elisa Claps non si è saputo più nulla: varie volte gli investigatori hanno fatto ricerche e sopralluoghi a Potenza (in un cantiere delle scale mobili, alcune zone di campagna e di periferia). La chiesa della Trinità è l’ultimo posto dove la studentessa fu vista, quella mattina del 12 settembre 1993, quando scomparve, da un testimone – Danilo Restivo – che poi fu coinvolto nell’inchiesta come indiziato. Restivo, successivamente si è trasferito in Inghilterra, dove è rimasto coinvolto in un’altra inchiesta per la morte di una donna, la sarta Heather Barnett, che abitava nei pressi della sua casa. Elisa era uscita intorno alle 11.30 con la sua amica Eliana De Cillis: quest’ultima dichiarerà poi di averla lasciata poco dopo perché la studentessa doveva incontrare, proprio nella chiesa della Santissima Trinità, Danilo Restivo. Il giovane raccontò agli investigatori (e ha sempre ripetuto) di aver parlato con Elisa Claps per pochi minuti e di averla salutata intorno a mezzogiorno. La ragazza fu vista per l’ultima volta poco meno di un’ora dopo, da un suo coetaneo che abitava nel suo stesso edificio. Poi Elisa svanì: tre quarti d’ora dopo le 13 – quindi circa un’ora dopo l’ultimo avvistamento di Elisa – Danilo Restivo si fece medicare nell’ospedale San Carlo di Potenza per una ferita a una mano, che disse di essersi procurato cadendo. Restivo è indagato per omicidio. L’inchiesta sulla morte di Elisa Claps è stata trasferita alla procura di Salerno dopo che un magistrato è risultato coinvolto nelle indagini, chiamato in causa da un collaboratore di giustizia.
Redazione online