Informati Subito

Cavaliere indagato, il fascicolo a Roma

 

L’inchiesta su Politica e tv. Restano invece alla Procura di Trani le indagini su Innocenzi e Minzolini e i testi delle intercettazioni

 

Berlusconi (Fotogramma)

TRANI – Le carte sono pronte. Le ultime firme stamattina e poi il fascicolo Berlusconi sarà trasmesso altrove. A Roma, pare, perché è lì che sono stati commessi i reati contestati al presidente del Consiglio: concussione e «violenza o minaccia a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario». La procura di Trani quindi si è convinta: non è sua la competenza per la parte del caso Rai-Agcom che riguarda il premier Silvio Berlusconi. Restano invece ancorate a Trani (perché commessi qui i reati) le indagini sugli altri due inquisiti, il commissario dell’Authority per le Comunicazioni Giancarlo Innocenzi (accusato di favoreggiamento) e il direttore del Tg1 Augusto Minzolini (al quale è stata contestata la rivelazione di segreto istruttorio). Le carte passano a Roma, è vero. Ma di fatto le intercettazioni ormai note fra il premier e il commissario Agcom resteranno a Trani assieme al fascicolo di Innocenzi (a meno che anche per quel fascicolo si decida la competenza romana). Perché sarebbe impossibile un eventuale processo a Innocenzi che non tenesse conto dei colloqui telefonici con il presidente del Consiglio.

Perché ad accusare il commissario dell’Authority ci sono per lo più le chiamate fatte o ricevute da Silvio Berlusconi: le parole scambiate fra i due per “concertare” la chiusura di Annozero, la trasmissione di Santoro sgradita al Cavaliere. Spesso era il presidente che chiamava il commissario e per Innocenzi era quasi sempre un tormento perché gli toccava discutere ogni volta daccapo la stessa richiesta: impedire a Santoro di andare in onda. Le trasmissioni che Berlusconi non avrebbe voluto vedere alla fine non sono state bloccate, nonostante Innocenzi abbia tutte le volte convocato una sfilza di politici, amici magistrati, dirigenti Agcom, Rai, della Vigilanza. Lo scopo era studiare un modo, che apparisse il più legale possibile, per bloccare Annozero. Eppure quando Innocenzi fu sentito dai magistrati di Trani, il 17 dicembre dell’anno scorso, negò categoricamente di aver mai ricevuto pressioni per intervenire su qualche programma televisivo. «Mai» disse davanti alle domande del pubblico ministero Michele Ruggiero. Ne è sicuro? lo incalzò il sostituto «Assolutamente sì». Anzi, di più: disse «Non è nelle nostre competenze imporre la sospensione di un programma ». Ci aveva provato, invece, a più riprese. Il 30 novembre 2009, mentre era al telefono con il vicepresidente della Commissione parlamentare di vigilanza Giorgio Lainati, sembrava convinto di aver trovato una soluzione alle richieste pressanti del premier. Credeva che Santoro stavolta non avrebbe trasmesso la puntata sul caso Mills (che poi invece andò in onda) e immaginava già una reazione possibile: «È evidente che un secondo dopo verrà scatenato il putiferio a Zavoli».

Giusi Fasano

 

Cavaliere indagato, il fascicolo a Romaultima modifica: 2010-03-19T12:50:28+01:00da
Reposta per primo quest’articolo