I soldi per finanziare il fondo saranno trovati con il recupero dell’evasione fiscale. Il Cdm vara il decreto che finanzia il fondo a sostegno dei settori in crisi. Bersani: «Queste cose non servono»
MILANO – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge sugli incentivi. Il fondo che sarà attivato allo Sviluppo economico per sostenere i settori colpiti dalla crisi sarà di 300 milioni, che dovrebbero arrivare dal recupero dell’evasione fiscale. Il decreto è piuttosto contenuto: solo 5 articoli, compreso l’ultimo che stabilisce l’entrata in vigore della legge. Il fondo – prevede sempre il provvedimento – potrà essere però successivamente incrementato con altre risorse da parte del ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il ministero dell’Economia. Per il ministro della Pubblica amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, il decreto approvato dal governo rappresenta «un importante provvedimento di rilancio dei settori economici in crisi». Critico invece il leader del Pd Pier Luigi Bersani. «Non credo che siano queste le cose che servono, serve spingere sull’innovazione, sui problemi strutturali della piccola impresa e dare degli orizzonti, aiutare la ricerca e l’internazionalizzazione» ha detto il segretario dei democratici.
SCONTI SULLE CUCINE – Il decreto, stando a quanto contenuto nella bozza, prevede fino a 1.000 euro di sconto sulle cucine. È previsto un contributo, sotto forma di riduzione, «per il 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a 1.000 euro, per la sostituzione dei mobili per cucina in uso con cucine componibili ed elettrodomestici da incasso ad alta efficienza».
PORTI – Nel decreto legge incentivi è stato previsto tra le altre cose, un fondo con una dotazione iniziale di 80 milioni di euro destinato a finanziare, da subito, le opere infrastrutturali nei porti di rilevanza nazionale. Lo ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, aggiungendo anche che «il fondo sarà ripartito con decreto interministeriale tenendo conto della gestione più virtuosa dei porti. Si tratta indubbiamente – osserva Matteoli in una nota – di un ulteriore segnale dell’attenzione che il governo vuole dedicare ai porti e al loro rilancio, in particolare allo sviluppo degli investimenti in infrastrutture per competere in un mercato complesso e globale che registra i primi sintomi di ripresa».
Redazione online