L’obiettivo è scongiurare il rischio astensione. Diretta su corriere.it. Attesi in cinquecentomila. Bossi: «Ci sarò». Freddo il popolo leghista
Silvio Berlusconi (LaPresse) |
ROMA — «L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio ». È con questo slogan che Silvio Berlusconi chiama a raccolta il «suo» popolo per una manifestazione «in difesa del nostro diritto a votare» e «del nostro diritto alla privacy» che si concluderà con un suo discorso in piazza San Giovanni in Laterano. Ci sarà anche Umberto Bossi: «Figuriamoci se non ci sono — ha assicurato in serata —. Ci sono i miei candidati governatori, se non vado mi fanno storie». Il leader del Carroccio forse parlerà, benché la cosa non piaccia a Ignazio La Russa, uno dei triumviri del Pdl, e faccia storcere il naso al leghista Matteo Salvini («A Roma? Non ci penso neppure, meglio restare a Milano»).
Quella di oggi è la quarta kermesse che si tiene in una location un tempo la preferita della sinistra e dei sindacati. Su un immenso palco (lungo 26 metri e largo 16) suonerà l’orchestra di Demo Morselli affiancata da altre bande musicali provenienti da tutte le regioni. Ed è anche la prima volta che Berlusconi vi partecipa in qualità di capo dell’esecutivo, dopo quelle del 1996, del 1998 e del 2 dicembre 2006, quando guidava l’opposizione.
All’appuntamento—seguito in diretta da Rainews24 e da SkyTg24 — ci saranno anche i tredici candidati governatori di Pdl e Lega nord che firmeranno il «Patto delle Regioni» con il governo e che può essere sintetizzato nel motto «dal governo del fare alle Regioni del fare». E al primo posto c’è l’impegno a realizzare subito il piano casa. L’obiettivo, quindi, è strappare quante più regioni possibile alla sinistra che ora ne guida undici delle tredici chiamate a rinnovare le proprie assemblee.
Gli organizzatori parlano di una manifestazione volta a «riportare in primo piano la politica » che nell’accezione berlusconiana è una politica del fare. Ma soprattutto, attraverso una mobilitazione che si annuncia capillare,—secondo i promotori si attendono mezzo milione di persone — si cerca di galvanizzare gli elettori del centrodestra e scongiurare il fenomeno dell’astensionismo. La diserzione dai seggi è, infatti, una delle principali preoccupazioni di Berlusconi che cerca di esorcizzarla ripetendo che il voto del 28 e 29 marzo è «una scelta di campo» e «il governo deve uscire rafforzato dalle urne e avere un ulteriore mandato per lavorare». Berlusconi, insomma, ci mette la proprio faccia. E si impegna in prima persona, tanto da fare inviare a proprio nome un sms: «Ti aspetto sabato, alle 14, a Roma, Circo Massimo. Un grande corteo per difendere la libertà e la democrazia». Ma sulle modalità della partecipazione c’è chi avanza dei dubbi, come Gianfranco Mascia, uno degli animatori del «No B day». Mascia scrive sul suo blog che per ingrossare le fila dei due cortei del Pdl sarebbero stati ingaggiati dei disoccupati «offrendo il gruzzoletto di 100 euro a chi sarà presente con la maglietta con su scritto “meno male che Silvio c’è”, il tutto per tentare di riempire la piazza».
Lorenzo Fuccaro
Fonte: Corriere.it