La vicenda fu segnalata all’attuale papa nel 1996. replica del vaticano: «ERA MALATO». Un sacerdote americano negli anni ’50 abusò di almeno 200 bambini sordi: non fu mai sanzionato né punito
Benedetto XVI (Afp) |
MILANO – Le gerarchie ecclesiastiche non presero le misure necessarie contro un religioso del Wisconsin che aveva molestato almeno 200 ragazzini di un prestigioso istituto per sordi; e questo nonostante i vescovi americani avessero ripetutamente avvertito la Santa Sede che la vicenda avrebbe potuto creare grave imbarazzo alla Chiesa. È quanto emerge da vari documenti ecclesiastici in possesso del New York Times. Dalla corrispondenza interna dei vescovi del Wisconsin al cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, risulta – scrive il quotidiano – che le autorità ecclesiastiche, mentre discutevano se il sacerdote dovesse essere sconsacrato, avevano come «principale preoccupazione quella di proteggere la Chiesa dalla scandalo» (tutti i documenti sul sito del Nyt).
LA VICENDA NEGLI ANNI ’50 – Il caso è quello di un sacerdote americano, padre Lawrence C. Murphy, che lavorò in una rinomata scuola per sordi tra il 1950 e il 1974. Nel 1996 il cardinale Ratzinger, alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, non rispose a due lettere sulla vicenda inviate dall’arcivescovo di Milwaukee Rembert G. Weakland. Dopo otto mesi il suo vice, cardinale Tarcisio Bertone, oggi segretario di Stato vaticano, incaricò i vescovi del Wisconsin di avviare un processo canonico segreto che avrebbe potuto portare all’allontanamento di padre Murphy. Ma Bertone, secondo il quotidiano, fermò il processo dopo che padre Murphy scrisse personalmente al cardinale Ratzinger spiegando che non avrebbe dovuto essere messo sotto processo perché pentito e in cattive condizioni di salute: «Voglio semplicemente vivere quello che mi resta nella dignità del mio sacerdozio», scrisse padre Murphy, prossimo alla morte. Il quotidiano ha ottenuto i documenti, tra cui le lettere tra i vescovi e il Vaticano, dagli avvocati che rappresentano i cinque uomini che hanno avviato quattro diverse cause contro l’arcidiocesi di Milwaukee. Padre Murphy non ricevette mai punizioni o sanzioni, ma fu trasferito in segreto in varie parrocchie e scuole cattoliche ed è morto nel 1998.
REPLICA DEL VATICANO – Interpellato dal New York Times, il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha spiegato che la salute precaria di padre Murphy e la mancanza di nuove accuse nei suoi confronti sono stati elementi determinanti nella decisione di non punirlo. Il sacerdote, è detto nel comunicato di padre Lombardi, ha certamente abusato di bambini «particolarmente vulnerabili» e violato la legge. Si tratta di «un caso tragico» ha aggiunto. Lombardi ha però sottolineato che il Vaticano è stato messo a conoscenza del caso solo nel 1996, anni dopo la fine delle indagini. Sui motivi per i quali padre Murphy non sia mai stato punito riducendolo allo stato laicale, il portavoce ha risposto che «il diritto canonico non prevede punizioni automatiche».
Redazione online