Elezioni 2010. Votanti in calo di tre punti rispetto alle regionali del 2005. Si rinnovano le giunte e i consigli di 13 regioni, 4 province e 462 comuni
(Newpress) |
MILANO – A metà circa delle rilevazioni (2.801 comuni su 5.068) pervenute al Viminale, la percentuale di affluenza alle urne alle ore 12 per le regionali va attestandosi poco sopra il 10%, in calo di circa tre punti rispetto alle regionali del 2005.
A disposizione degli elettori ci sono in tutto ventidue ore in due giorni per ridisegnare la mappa del governo locale. Centrodestra e centrosinistra, con l’Udc in alcuni casi terzo giocatore in solitaria, si contendono la guida di tredici Regioni, quattro Province, 462 Comuni (di cui nove capoluoghi): oltre 41 milioni di italiani sono chiamati a votare per rinnovare governatori, presidenti, sindaci, giunte e consigli. I seggi saranno aperti domani dalle ore 8 alle 22, e lunedì dalle 7 alle 15. Lo scenario attuale vede il centrodestra alla guida di due Regioni (Lombardia e Veneto) una Provincia (Imperia) e due Comuni (Lecco e Matera); il centrosinistra al comando in undici Regioni, tre Province e sette Comuni. Gli elettori riceveranno una scheda verde per le Regionali: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Una scheda gialla per le Provinciali: Imperia, Viterbo, L’Aquila e Caserta. Una scheda azzurra per le Comunali: Mantova, Lecco, Lodi, Venezia, Macerata, Chieti, Andria, Matera, Vibo Valentia più altri 453 Comuni.
CHE COSA SERVE PER VOTARE – Per votare è necessario presentarsi al seggio muniti di documento d’identità e tessera elettorale (in caso di smarrimento è possibile chiederne il duplicato agli uffici comunali che saranno aperti durante tutta la durata delle operazioni di voto). Per le Regionali lo scrutinio inizierà lunedì, subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti. Per Provinciali e Comunali, invece, lo scrutinio partirà alle 8 di martedì con precedenza alle Provinciali, salvo in Molise e in Abruzzo, non interessate alle Regionali: lì lo scrutinio comincerà alla chiusura dei seggi. Dove sindaco e presidente di Provincia non saranno eletti al primo turno si andrà al ballottaggio. Per l’eventuale secondo turno si voterà domenica 11 e lunedì 12 aprile.
SFIDA APERTA IN QUATTRO REGIONI – L’appuntamento più atteso e più consistente, per il suo impatto politico, è quello delle regionali. La mappa politica attuale è a favore del centrosinistra per 11 a 2: solo Veneto e Lombardia sono al momento in mano al centrodestra. Occhi puntati, quindi, soprattutto su quest’appuntamento per verificare come si ridisegnerà la compagine delle Regioni. Se il blocco dell’Italia centrale, con Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria, non sembra in discussione e dovrebbe veder confermata, in termini di colore politico, la leadership attuale, ben più incerto appare invece il risultato in territori come il Piemonte, il Lazio, la Liguria, la Puglia.
LA SICUREZZA – In concomitanza con le elezioni, si sta lavorando anche sul fronte della sicurezza per la correttezza delle operazioni di voto, la vigilanza nei seggi, sul materiale elettorale e sulle schede. Nei giorni scorsi, il capo della polizia, Antonio Manganelli, aveva diffuso una circolare a prefetti e questori con tutte le misure da adottare. A Napoli è scattato un piano per prevenire il rischio brogli. «Nessun allarme – ha spiegato il prefetto Alessandro Pansa – ma c’è una situazione molto difficile, ci sono delle attività non corrette, per cui abbiamo istituito una task-force per garantire ai cittadini di votare tranquillamente».
carlo come faccio su tradedoubler a prelevare i codici x la pbblicità?