Prima della sfida con l’Atalanta contestazione davanti all’hotel dove i bianconeri erano in ritiro. Preso di mira il difensore francese. Venerdì notte volantini davanti al club: “Vergogna. Mai così in basso in 103 anni di storia”.
Protesta ad “Ultranza” – Come annunciato, gli ultras delle curve bianconere hanno “scioperato” posizionandosi fuori dagli spalti, davanti all’uscita dei giocatori dagli spogliatoi. Sono circa trecento. I pochi rimasti dentro lo stadio hanno fischiato Melo, Diego, Zebina, Cannavaro alla lettura delle formazioni, riservando applausi solo a Del Piero e Marchisio. La partita con l’Atalanta è iniziata in un clima insolitamente silenzioso. In precedenza, i tifosi della Juventus hanno contestato la squadra anche nel centro cittadino. Decine di sostenitori bianconeri hanno atteso i giocatori all’uscita dell’hotel che ospitava il ritiro della formazione. Uova e oggetti sono stati lanciati contro il pullman della squadra. Una persona si è avvicinata a Jonathan Zebina e ha colpito il difensore francese con una robusta manata alla schiena. Il giocatore, come hanno mostrato le immagini di Sky Sport, non ha reagito ed è salito sul pullman. Zebina, con Felipe Melo, è stato protagonista recentemente di attriti con la tifoseria della Juventus.
Venerdì notte – Singolare protesta, la venerdì notte a Torino, davanti alla sede della Juventus. Ignoti, molto probabilmente dei tifosi delusi dalla stagione bianconera, hanno sparso decine di volantini – scritti al computer – di fronte agli uffici bianconeri di corso Galileo Ferraris. “Vergogna – si legge – via la dirigenza via”. Secondo gli agenti della Digos, che sono intervenuti sul posto, i volantini sarebbero stati lasciati intorno alle 3. “Mai così in basso in 103 anni di storia”, scrivono gli autori della protesta.
Zac non molla – Alberto Zaccheroni non alza bandiera bianca. La sua Juventus, reduce dal pesante k.o. subito a Napoli, continua a inseguire il quarto posto. Obiettivo raggiungibile, almeno in teoria. “Lotteremo fino alla fine, la classifica non è gratificante e sappiamo di dover lottare sino alla fine. Promesse non se ne fanno, contano i fatti e non le parole”, dice alla vigilia del match casalingo con l’Atalanta.