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Bossi: «Al Nord la sinistra non esiste più»

 

E sui rapporti all’interno della coalizione: «Gli equilibri di governo non cambiano». Il leader della Lega: «La battaglia è stato vinta sul federalismo. E adesso facciamo le riforme»

 

Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi (Ansa)

MILANO – «Adesso come non mai anche Berlusconi prenderà atto del fatto che era giusto spingere gli elettori ad andare a votare. E’ sul federalismo e sulle riforme che si è vinta la battaglia elettorale». Lo ha detto il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, in una conferenza stampa dalla sede del partito di via Bellerio, a Milano. «Al nord la sinistra non esiste più – ha aggiunto -. Ci sarà pure un motivo se gli operai non la votano più. Berlusconi i voti se li è presi. Il punto è proprio il perché la sinistra ha perso tutti i voti. Tutto il resto sono storie. Non ci sarà battaglia nel Pdl, è la sinistra che è andata a picco, è andata ko. Adesso facciamo le riforme».

«ORA IL FEDERALISMO FISCALE» – « I nostri governatori metteranno le ali alle rispettive regioni – ha detto ancora il Senatùr – e quindi anche al Paese. Meno male che ha vinto la Lega». Piemonte e Veneto, ha poi annunciato, saranno le prime regioni a «sperimentare il federalismo fiscale». E quanto ai risultati positivi dei due candidati leghisti – secondo i dati dei leghisti Cota avrebbe vinto la sfida con Mercedes Bresso -, Bossi ha spiegato che la Lega aveva chiesto il Veneto e il Piemonte e che la vittoria era attesa «perchè abbiamo messo due persone brave». E quanto alla Lombardia, «la Lega era la chiave giusta per rinnovare il Paese, i lombardi sono un popolo sveglio, sono stati i primi a capirlo».

«GLI EQUILIBRI NON CAMBIANO» – «Nella maggioranza siamo impegnati per la difesa del federalismo – ha poi spiegato il capo leghista rispondendo a chi gli chiedeva cosa cambia nella coalizione di governo -. La gente vuole il federalismo a qualsiasi costo. Una volta dicevano che la Lega voleva il federalismo per distruggere lo Stato. Non è così, la gente vuole il federalismo e noi lo faremo subito». Detto questo, secondo Bossi, «gli equilibri nel governo non cambiano» perché «con Berlusconi troviamo sempre l’accordo per il federalismo». Quanto al presidenzialismo annunciato dal premier, ha affermato: «Nel federalismo si può mettere anche il presidenzialismo». Poi, in un secondo tempo, ha aggiunto: «Il Pdl è l’unico partito che ha resistito allo tsunami sollevato dalla Lega». Ma a scanso di equivoci ha lanciato anche un avvertimento: «io sono l’arbitro della situazione». E sul rapporto con i centristi di Casini: «L’Udc glielo lasciamo volentieri – ha detto parlando a Rosy Bindi durante Otto e mezzo -. Abbiamo visto che anche al nord vinciamo senza Udc». Ma con i centristi, gli è stato fatto notare, il centrodestra avrebbe vinto in Puglia… «La Puglia è importante – ha replicato Bossi – ma sono stati fatti degli errori, hanno ritardato a mettere i candidati giusti».

IL PROSSIMO SINDACO DI MILANO – Il successo leghista nel nord è però indiscusso. In Lombardia il Carroccio ha guadagnato (stando alle proiezioni) circa quattro punti rispetto al risultato delle europee dello scorso anno e si attesta ora tra il 26 e il 27%. E quindi si pone il dubbio sulla candidatura di un leghista a sindaco di Milano. «Per ora metto il mio nome – ha detto Bossi a chi gli chiedeva un parere in proposito -, poi deciderà il Consiglio federale».

 

Redazione online

Bossi: «Al Nord la sinistra non esiste più»ultima modifica: 2010-03-29T23:32:40+02:00da
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