Appello alla calma del presidente zuma, Terre’blanche massacrato per motivi economici. Per il suo movimento, però, si tratta di un delitto politico.
I poliziotti sul luogo del delitto |
JOHANNESBURG – L’uccisione del leader di estrema destra Eugene Terre’blanche, massacrato a bastonate nella sua azienda agricola. La promessa di vendetta dei militanti del movimento di resistenza Afrikaner. E l’appello alla calma lanciato dal presidente Jacob Zuma. Sale la tensione in Sud Africa a poco più di due mesi dall’inizio dei mondiali di calcio. Tutto è cominciato con l’assassionio di Terre’blanche, personaggio politico che nei primi anni ’90 si oppose alla fine dell’apartheid. L’uomo è stato picchiato a morte nella sua fattoria. Ma non si tratterebbe di un delitto politico: la polizia ha spiegato di aver arrestato due operai neri. Pare che la causa dell’omicidio sia lo stipendio non pagato.
LA REAZIONE – Il Movimento di resistenza Afrikaner respinge però questa ipotesi e lega invece l’uccisione al canto di un brano dell’era dell’apartheid, nel cui testo si dice “uccidi il Boer”. «Invitiamo i nostri militanti a restare calmi, per il momento», ha affermato il segretario generale del Movimento di reistenza Afrikaner, Andre Visagie, che ha convocato una riunione dei vertici per il primo maggio per decidere «azioni specifiche».
CHI ERA – Terre’blanche, che si descriveva come il Boer, è stato la voce dell’opposizione più estrema alla fine del governo dei bianchi, ma ha vissuto in una relativa oscurità dalla sua uscita dal carcere nel 2004, dopo aver scontato la condanna per aver picchiato un nero quasi fino ad ucciderlo. Il suo partito – la cui bandiera assomiglia alla svastika nazista – si è ripreso due anni fa e ha dato il via al tentativo di costruire un fronte unito tra i partiti di estrema destra, senza in realtà riscuotere un grande seguito. La polizia ha detto che i presunti killer hanno 16 e 21 anni ed entrambi lavoravano per Terre’blanche. «Pare che l’abbiano attaccato perché non erano stato pagati per il loro lavoro», ha detto un portavoce. Qualunque sia il motivo, l’omicidio è un ulteriore colpo ai timori di tensioni nel paese. Il presidente Jacob Zuma, salito al potere l’anno scorso, ha assicurato agli afrikaner che non hanno niente da temere dal suo governo, aggiungendo che tutti i sudafricani devono vivere insieme.
Redazione online