Frattini su facebook: «Il mondo non tollererebbe una nuova monaco». La minaccia della rete di Osama Bin Laden: nel mirino anche Usa, Inghilterra, Francia e Germania
Uno degli stadi del mondiale: quello di Pretoria |
MILANO – Al Qaeda minaccia di colpire la nazionale italiana durante i mondiali di calcio in Sudafrica. La rete televisiva Cbs ha rilanciato un annuncio postato su Internet in cui la rete di Osama Bin Laden annuncia di avere nel mirino le nazionali di Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Germania e Italia. «Che sorpresa sarà quando in un incontro tra Stati Uniti e Inghilterra trasmesso in diretta si sentirà in uno stadio pieno di spettatori il rumore di un’esplosione e ci saranno decine o centinaia di cadaveri» si legge nella nota. La partita tra le nazionali statunitense e inglese, esordio del Gruppo C, sarà giocata nello stadio di Rustenburg il 12 giugno.
IL COMUNICATO – Il messaggio sarebbe stato diffuso dall’organizzazione al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) sull’ultimo numero della rivista online jihadista “Mushtaqun Lel Jannah” (Desiderare il paradiso). «Tutte queste nazioni – si legge nel messaggio – fanno parte di una campagna crociato-sionista contro l’Islam». Le attenzioni di Aqmi sono però focalizzate sull’attesa sfida tra Stati Uniti e Inghilterra, in programma a Rustenberg. Il comunicato ha inoltre evidenziato le recenti azioni dell’organizzazione terroristica, come l’attacco kamikaze di dicembre che costò la vita a sette dipendenti della Cia e a un agente giordano in una base dell’est dell’Afghanistan e il fallito attentato del giorno di Natale che portò all’arresto del nigeriano Umar Farouk Abdulmutallab. «Fu al Qaeda che riuscì a portare 50 grammi di esplosivi sul volo per Detroit, dopo aver superato diversi controlli della sicurezza statunitense, fu al Qaeda che consentì al fratello martire Abul Kheir (Abdullah Asiri) di entrare nel palazzo di Mohammed bin Nayef, fu al Qaeda che umiliò il più grande apparato di intelligence del mondo attraverso l’operazione di Mujahid Abu Dujana al-Khorassani (Humam al Balawi), che frantumò l’orgoglio dei servizi segreti alleati di Cia e Giordania», ha proseguito il comunicato, «Al Qaeda sarà presente alle partite, ad Allah piacendo».
NO MINACCE SPECIFICHE SU ITALIA – Per le fonti d’intelligence che stanno analizzando il comunicato non c’è al momento alcuna minaccia specifica che riguarda la delegazione italiana che sarà impegnata nei mondiali di calcio sudafricani. Un comunicato, viene fatto notare, che va letto più come «propaganda» che come minaccia concreta: i mondiali di calcio – come d’altronde ogni manifestazione o evento sportivo di portata internazionale – offrono una vetrina mediatica che il network del terrore non può non tentare di sfruttare. Cosa che è già avvenuta in passato. L’attenzione resta comunque alta: «nessun segnale viene sottovalutato – si rileva in ambienti dell’intelligence – e il dispositivo di sicurezza è definito da tempo, pronto eventualmente ad essere adeguato alla situazione».
FIGC – La reazione del clan Azzurro? «Siamo stati avvisati ufficialmente questa mattina da Roberto Massucci, designato dal ministero dell’Interno a curare la nostra sicurezza al Mondiale, dell’esistenza di queste minacce – commenta Antonello Valentini, direttore generale della Federcalcio. – Di più non vi posso dire». «In questo campo – aggiunge solamente Valentini – di noi si occupa il Ministero dell’Interno, altro non posso dire se non che siamo in ottime mani».
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Il ministro Frattini ha commentato sul suo profilo Facebook la notizia del rischio attentati per gli Azzurri ai Mondiali |
FRATTINI – E il ministro degli Esteri, Franco Frattini, commenta la notizia attraverso la sua pagina personale su Facebook: «Il mondo non tollererebbe una nuova Monaco (il sequestro degli atleti israeliani da parte di un gruppo di terroristi palestinesi alle Olimpiadi del ’72, che si concluse con la morte di 17 persone, ndr), la pace che lo spirito olimpico ha affermato ed imposto, di nuovo violata ed insanguinata», scrive il titolare della Farnesina. «Non lo tollererebbe l’Africa che cerca in questi mondiali di calcio una conferma di una promessa di opportunità e di sviluppo. Non lo tollererebbero tutti coloro che nel mondo guardano… allo sport come al campo della pace e della conciliazione e che si battono per la democrazia e le libertà».
Redazione online
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