TECNOLOGIA. L’applicazione iAd consentirà di incamerare utili da destinare per il 60 per cento agli sviluppatori
Con iAd, nuova applicazione all’interno delle Web Apps, Apple entra nel meraviglioso e competitivo mondo della pubblicità mobile, sfidando palesemente la grande G e non solo. Tra le cento nuove feature che caratterizzeranno l’iPhone del futuro infatti la nuova piattaforma mobile pubblicitaria della mela morsicata è sicuramente la più celebre. E anche quella destinata a cambiare di più i giochi di potere. Del resto quando a gennaio l’azienda di Jobs aveva acquisito (per 275 milioni di dollari) la società wireless Quattro (dopo un vano tentativo di comprare AdMob), aveva già rivelato esplicitamente le proprie mire. «Non abbiamo intenzione di diventare un’agenzia pubblicitaria mondiale, né conosciamo questo settore, ma stiamo imparando. Siamo solo all’inizio»: in occasione della presentazione del suo iPhone OS4 Steve Jobs ha presentato la novità più importante che sarà già a disposizione entro l’estate, iAd, la piattaforma per l’advertising in mobilità che offrirà agli sviluppatori un modo attraverso cui incorporare messaggi pubblicitari all’interno delle Apps. Insomma, un’applicazione dentro un’applicazione, che potrebbe rappresentare un vero regalo per tutti gli sviluppatori di Apps gratuite, a cui la mela lascerebbe il 60 per cento del fatturato generato tramite la piattaforma pubblicitaria (tenendosi il restante 40 per cento).
GRATIFICARE GLI SVILUPPATORI – Non è tanto per i soldi che Jobs ha deciso di buttarsi nel mercato pubblicitario (anche se pecunia non olet): lo scopo è soprattutto quello di incoraggiare gli sviluppatori di applicazioni, come commenta Thomas Husson di Forrester in un articolo del quotidiano francese Le Monde e come conferma lo stesso Jobs, dichiarando: «Molte delle applicazioni iPhone sono gratuite, altre costano una cifra simbolica (99 centesimi o 1.99 dollari), perché a noi e ai nostri utenti piace così. Ma è importante trovare il modo di incoraggiare gli sviluppatori». Il successo dell’iPhone, oltre alla sua ergonomia e al suo design, è dovuto del resto anche alla ricchezza del suo magazzino di applicazioni, che per l’esattezza sono 185mila.
IL DIFETTO DI PRIMA – La nuova applicazione consentirà soprattutto di superare la lacuna precedente: prima infatti esisteva la pubblicità integrata nelle Apps, ma ogni qualvolta si cliccava su questa si usciva dall’applicazione e si apriva il browser che caricava la pagina web dell’inserzionista. Per gli analisti e i professionisti del settore l’iAd potrebbe rappresentare il definitivo decollo della pubblicità mobile tutt’ora tentennante, come sottolinea anche Andrew Franck, analista di Gartner Group. Apple va a ricoprire dunque un ruolo di catalizzatore, sfidando apertamente Mountain View. E il 2010 sarà l’anno decisivo.
Emanuela Di Pasqua