Il deputato laburista è stato sospeso dal partito. MacLennan ha scritto di voler mangiare banane coltivate da schiavi e definito gli anziani gente scampata alla bara
LONDRA – Il primo suicidio politico via Twitter delle elezioni britanniche è già avvenuto. Appena quattro giorni dopo l’annuncio ufficiale del voto, fissato per il 6 maggio, la campagna elettorale di Stuart MacLennan, candidato del partito laburista per la circoscrizione di Moray in Scozia, si è conclusa con la sospensione dal partito. Sul suo account, seguito tra gli altri dalla moglie del premier Sarah Brown e da diversi ministri, il politico 24enne ha scritto sarcasticamente di voler mangiare «banane coltivate da schiavi» (prendeva di mira il commercio equo e solidale dicendo che quelle organiche fanno schifo), ha definito gli anziani gente che cerca di «scampare alla bara», ha descritto due signore incontrate sul treno come «un vecchio scarpone» e «una vacca egoista che si è presa tutto lo spazio per le gambe». Non mancavano gli insulti ai politici di altri partiti e del proprio: «cretino» il leader Tory David Cameron, «bastardo» il leader liberaldemocratico Nick Clegg, «una f… cretina» la deputata laburista Diane Abbott. Se l’è presa persino con l’industria di whisky scozzese che dà lavoro a migliaia di persone – suoi potenziali elettori. «Il Johnnie Walker Red Label è talmente schifoso che non possono venderlo in Scozia».
OCCASIONI PER LE GAFFE – La storia è esplosa su Twitter venerdì e dopo poche ore MacLennan è stato sospeso dal partito e dalle elezioni (e non è più su Twitter). In vista del voto moltissimi candidati si sono registrati sul sito di micro-blogging: il che significa che si moltiplicano le occasioni per fare gaffe. Dei laburisti, già da mesi, la più visibile è Sarah Brown (criticata per i tweet soporiferi) – l’account informale del marito (usato comunque per comunicazioni formali e non commenti personali) è stato sostituito da un account ufficiale. Tra i liberaldemocratici, c’è il leader Nick Clegg (seppure a scrivere sia, in effetti, il suo consulente per il web). Quanto ai conservatori, il leader Tory David Cameron ha snobbato il social network («Troppi tweet, fanno un twat» – cioè un idiota – ha detto in passato), però c’è il suo capo della comunicazione e poi diversi candidati. Dei tre principali partiti, è di quello conservatore che si parla di più sul social network, secondo il sito Tweetlection.co.uk che monitora giornalmente i messaggi per contenuti: in media oltre 7mila tweet al giorno sui conservatori contro i 5mila sui laburisti e i 1.700 circa sui liberaldemocratici. I laburisti comunque sono in testa per le gaffe. Un’altra l’ha fatta un paio di giorni fa l’ex vicepremier John Prescott, ri-twittando un link a una pubblicità dei Tory contro il Labour e invitando a cliccarci sopra per «svuotare le casse dei Tory» (perché ogni click costa ai Tory 50 pences). Accusato di frode dal blogger, Prescott ha cancellato il link.
LA REAZIONE DI BROWN – I politici dell’opposizione hanno accusato il Labour, dicendo che gli insulti del candidato sono specchio «della campagna disperata e sporca» dell’intero partito. Ha detto Cameron: «Questi tweet sono stati mandati ad altre persone nel governo, perché non hanno fatto qualcosa in proposito?». Un episodio assai imbarazzante per Gordon Brown, che ha definito “inaccettabili” i commenti del candidato scozzese. Chi lo difende osserva che alcuni dei commenti e insulti pubblicati su Twitter risalgono a un anno fa, quando era uno studente; altri però sono freschi del mese scorso. Si è conquistato anche qualche fan: perché “parla come fa la gente su internet” e “assicura molte LOL” (cioè laughing out loud, risate fragorose). Ma altri osservano che forse l’approccio da comico non sia la strategia migliore per vincere un seggio già quasi impossibile (il Labour era al terzo posto). Lui si è scusato: «Sono stato molto stupido e ho giustamente pagato un prezzo alto. Mi dispiace». L’Evening Standard gli riconosce però una cosa: le capacità profetiche. In uno dei suoi ultimi tweet, martedì, MacLennan aveva scritto «Ian Dale (un blogger politico, ndr) dice che le gaffe più grosse verranno probabilmente fatte dai candidati su Twitter – quante probabilità ci sono che capiti a me?».
Viviana Mazza
Bon billet, grand merci à vous de partager ces idées, et notez dans un premier temps que je “plussoie” moi aussi entièrement ce point de vue… Permettez-moi d’insister, votre travail est sincèrement excellent, etplus spécialement pour les néophytes ! PS : Je vais vous faire un peu de pub auprès de mes contacts, vous leméritez bien !