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Derby al profumo di Scudetto, la Roma torna Capoccia

34a GIORNATA. La formazione di Ranieri batte 2-1 quella di Reja e si ritrova in vetta alla classifica con un punto di vantaggio sull’Inter. Apre Rocchi, la doppietta di Vucinic chiude la gara. Scontri prima e dopo del match. Scontri da derby, auto a fuoco: famiglia salva per miracolo.


Un derby targato Mirko Vucinic nella pratica, una stracittadina firmata Ranieri nella sostanza. Il coraggio del tecnico della Roma nel sostituire dopo soli 45′ Totti e De Rossi è stato premiato. Taddei e Menez, entrati in luogo dei due romanisti e romani, hanno armato il destro del montenegrino che prima su calcio di rigore e poi su calcio di punizione ha ribaltato un match che era cominciato nel peggiore dei modi e poi si è concluso con un trionfale 2-1. Gli scontri tra tifosi, prima della gara, tuttavia, non hanno condizionato l’atmosfera di grande spettacolo all’Olimpico.

La Lazio è partita subito forte trovando il gol al primo affondo con Rocchi lasciato troppo libero da Burdisso. L’attaccante veneto ha battuto a tu per tu Julio sergio. Gli uomini di Reja hanno fatto la gara al cospetto di una Roma lunga e lenta che non è riuscita a portare pericoli dalle parti di Muslera. Il tridente non è stato sinonimo di pericolosità e nell’intervallo Ranieri ha rivisto i suoi piani.

Eppure a inizio ripresa la Lazio ha avuto la palla del ko quando Tagliavento ha fischiato un fallo a Cassetti su Kolarov e decretato il calcio di rigore. Dal dischetto Floccari si è fatto respingere il tiro. Da quel momento l’inerzia del match è stata tutta dalla parte della Roma. Taddei, dalla destra è entrato in area ed è stato messo giù da Kolarov, questa volta penalty per la Roma: Vucinic non ha sbagliato. Dopo l’1-1 i giallorossi hanno continuato a spingere e Menez si è guadagnato un calcio di punizione al limite dell’area. Ancora il montenegrino sulla palla e ancora gol con Muslera immobile.

Nei minuti finali la Lazio si è giocata il tutto per tutto con Zarate e Cruz in campo per tentare l’assalto alla porta di Julio Sergio. La Roma è riuscita a rintuzzare gli attacchi biancocelesti e a portare a casa una vittoria fondamentale nella lotta per lo Scudetto.

Nei tafferugli della Capitale è rimasta coinvolta anche una vettura, con a bordo una donna e 2 bambini di circa 7 anni, investita da una selva di petardi e bottiglie: sono riusciti a scappare poco prima che l’auto bruciasse. La cronaca degli incidenti

Vivi per miracolo – Negli scontri tra romanisti e laziali è rimasta coinvolta anche un’auto con a bordo una donna e due bambini di circa 7 anni, investita da una selva di petardi e bottiglie. I tre sono riusciti a scappare poco prima che l’auto prendesse fuoco. A prestare loro i primi soccorsi sono stati i vigili del fuoco che hanno spento l’incendio. Uno dei bambini e’ stato lievemente ferito a un ginocchio. L’auto, una Clio, è andata completamente distrutta e si trova su lungotevere Maresciallo Diaz. Negli scontri sono anche stati divelti cassonetti in cemento e un tifoso lievemente ferito al collo. Il gruppo di supporter romanisti e laziali protagonisti degli incidenti si sono fronteggiati anche su ponte Duca d’Aosta lanciando bottiglie, i cui cocci sono ancora visibili in terra come diversi cassonetti in cemento divelti da terra. Nel caos sono rimasti bloccati anche alcuni autobus dei mezzi pubblici, pieni di passeggeri. Le forze dell’ordine sono intervenute con cariche di alleggerimento e i supporter sono stati dispersi. 

Il bilancio –
Quattro ultrà romanisti sono stati fermati dalla polizia dopo gli scontri tra opposte tifoserie avvenuti fuori dallo Stadio Olimpico. I quattro facevano parte di un gruppo di supporter giallorossi che con il viso coperto da passamontagna, ha atteso l’uscita dei tifosi laziali e li ha aggrediti. Secondo quanto risulta al 118, tre tifosi sono stati accoltellati e sono stati portati al policlinico Gemelli. Uno è in codice rosso, in gravi condizioni. La polizia prima che gli ultrà romanisti cercassero di aggredire anche gli agenti è intervenuta con cariche di alleggerimento. L’agguato è avvenuto nei pressi del bar River. Per la tensione verificatasi tra i supporter prima dell’inizio della partita, in tribuna Tevere, sono stati invece arrestati tre tifosi.

La condanna di Alemanno – “Quando oltre ad una persona accoltellata, che deve essere operata in ospedale, un bambino viene ferito seppure lievemente dopo una partita, tutti devono riflettere attentamente e assumersi le proprie responsabilità. Queste violenze non hanno nulla a che fare con il tifo calcistico e con una vera passione per lo sport. Sono sfoghi deliranti di piccole minoranze che inquinano tutto l’ ambiente calcistico”. Lo afferma, in una nota, il sindaco di Roma Gianni Alemanno a proposito degli scontri dopo il derby. “Abbiamo assistito ad un derby bellissimo – aggiunge – la Roma è in testa alla classifica e la Lazio ha dimostrato di essere una grande squadra in grado di allontanare ogni spettro di retrocessione. Nessuno si può permettere di rovinare una festa così bella – conclude – mettendo oltretutto in pericolo l’incolumità di persone innocenti”.

Prima della partita – Momenti di tensione allo stadio Olimpico mentre Lazio e Roma stavano effettuando il riscaldamento in campo. Dopo un lancio di petardi dalla curva nord verso il settore della tribuna Tevere dove si trovavano dei tifosi romanisti, questi ultimi hanno tentato di reagire e ci sono stati momenti accesi accanto ad una delle ‘aperture’ per l’afflusso delle persone, dalla quale alcuni supporter giallorossi cercavano di entrare in contatto con i laziali. La polizia è dovuta intervenire formando un cordone protettivo, ma in questo momento c’è ancora tensione, con gli steward che arginano a fatica (uno è anche stato colpito ad un braccio) la furia di alcuni romanisti, desiderosi di rispondere alle provocazioni. Nel frattempo in curva sud è stato esposto uno striscione a sfondo razzista con la scritta “laziale non mangia maiale”, che è stato rimosso dopo qualche minuto.

Durante l’incontro
– Gli scontri fra polizia e supporter nel settore della tribuna Tevere che avrebbe dovuto fare da ‘cuscinetto’ fra le due tifoserie, e che per questo era stato lasciato vuoto, sono proseguiti anche dopo il fischio d’inizio di Tagliavento. I romanisti hanno tentato di ‘sfondare’ il cordone di poliziotti e venire a contatto con i laziali (che hanno scagliato un paio di petardi). Gli agenti hanno reagito, con colpi di manganello per riportare l’ordine, poi hanno ricevuto rinforzi, perché c’e’ stato un ulteriore afflusso di forze dell’ordine nel settore.

Al fischio finale – Accenno di rissa tra giocatori di Lazio e Roma a fine derby: quando Tagliavento ha fischiato la fine, con la vittoria dei giallorossi, il clima è diventato rovente: Liechtesteiner ha litigato con Julio Cesar, Mexes con Radu, tutti divisi da inservienti e compagni. Il tutto avveniva mentre Totti, platealmente, faceva verso la Curva Nord il segno del pollice all’ingiù, indicando il rischio di retrocessione, come già aveva fatto nel derby d’andata.

Dopo il match – Lanci di petardi e tafferugli tra le due tifoserie si sono verificati fuori dello stadio Olimpico anche al termine dell’incontro. La polizia è intervenuta con cariche di alleggerimento. Gli incidenti sono cominciati in largo De Bosis e sono continuati su Ponte Duca d’Aosta.

 

Derby al profumo di Scudetto, la Roma torna Capocciaultima modifica: 2010-04-18T23:52:51+02:00da
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