Il giovane colpito alla giugulare da una bottiglia rotta. Lavorava in Thailandia da 6 mesi, la salma non rientrerà in italia prima di venerdì
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Simone Teneriello (foto da facebook.com) |
CASTELFIDARDO (Ancona) – Un ventottenne di Castelfidardo (Ancona) è morto a Phuket, in Thailandia, nel corso di una rissa in cui sarebbe rimasto coinvolto del tutto casualmente. Nella confusione – secondo quanto anticipano i media locali – Simone Teneriello (questo il nome della vittima) sarebbe stato colpito al collo da un bottiglia rotta e sarebbe morto dissanguato, con la giugulare recisa. Il giovane era cuoco e pizzaiolo. Ancora da chiarire la dinamica della tragedia.
IL RIENTRO DELLA SALMA – I parenti del ragazzo sono ancora in attesa di notizie più precise sulle circostanze del decesso del loro congiunto. La notizia è arrivata loro sabato da un amico di Simone, contattato dalla polizia thailandese. Da allora il padre Mirco, la madre Adriana e la sorella Greta, un anno meno di Simone, sposata e con una bimba di pochi mesi, non hanno avuto ulteriori informazioni. In particolare, non si sa se il responsabile o i responsabili siano stati individuati e arrestati. Lunedì la famiglia dovrebbe sentire l’ambasciata italiana a Bangkok; finora c’è stato solo uno scambio di email con il console Franco Cavalieri per definire tempi e modalità del rientro della salma. Rientro che dovrebbe avvenire in settimana, «ma non prima di venerdì» dice lo zio Claudio. Simone si trovava a Phuket da ottobre e lavorava come cameriere: si recava regolarmente da anni nel centro thailandese, una delle mete turistiche più frequentate del mondo, dove aveva una fidanzata.
LA LITE – La ragazza – raccontano i parenti – era con lui quando è scoppiata la lite, poi degenerata in rissa, sembra davanti al ristorante in cui il giovane lavorava. Secondo i familiari il suo coinvolgimento dovrebbe essere assolutamente casuale: «Non era un sprovveduto, conosceva bene quei luoghi. E poi era un ragazzo con la testa sulle spalle, uno che si faceva benvolere da tutti». Tranquillo e solare, appassionato di musica, tatuaggi e della Thailandia, lo ricordano gli amici. D’estate lavorava in un ristorantino di Numana (Ancona), dove il padre collabora con un’agenzia immobiliare. Buona parte dei mesi invernali li trascorreva a Phuket. I parenti non prevedono di andare in Thailandia («ce lo hanno sconsigliato») forse anche per via delle difficoltà nei collegamenti provocati dalla nube di cenere vulcanica proveniente dall’Islanda. Nessuna chiarezza per ora, quindi, sulle circostanze della tragedia.
Redazione online