L’ennesima lite. Litiga con pubblico e compagni nella notte della festa nerazzurra. Stankovic: «È un bambino»
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Mario Balotelli litiga con gli 80 mila di San Siro (Ansa) |
MILANO – Super Mario non cambia di una virgola. E rovina la festa nerazzurra con una folle escalation di insulti con il pubblico e la lite negli spogliatoi con i compagni di squadra. L’ennesima serata tormentata per Balotelli, sempre più vicino alla rottura con l’Inter. Mandato in campo nel finale da Mourinho, l’attaccante si è attirato fischi e insulti dal pubblico, che ha mal digerito qualche suo errore e un atteggiamento ben sotto la soglia di intensità con cui stavano giocando i compagni. Quando poi Balotelli ha tentato il gol con un tiro quasi da metà campo, la rabbia del pubblico è esplosa.
INSULTI E GESTACCI – «Sporco milanista», l’insulto meno volgare che si è sentito in tribuna fra i fischi assordanti. L’attaccante ha risposto indicando tutte le tribune del Meazza indirizzando una serie di «vaffa…» e «figli di p…», come si è colto dal labiale nelle immagini televisive. Poi, al fischio finale, Balotelli si è tolto la maglia e l’ha gettata a terra (Stankovic per nasconderla se l’è infilata nei pantaloncini, poi ha commentato dicendo che «Mario è ancora un bambino») e si è avviato negli spogliatoi dribblando Gabriele Oriali che tentava di calmarlo. «Mi dispiace, ma capisco il pubblico perché tutti gli altri giocatori avevano dato tutto in campo mentre Balotelli ha avuto quell’atteggiamento: è successa una cosa brutta», ha detto Mourinho, assicurando che non si farà problemi a mandarlo in campo al Meazza sabato contro l’Atalanta.
SPOGLIATOI ROVENTI – Nello spogliatoio è stato duro il confronto fra Mario e alcuni compagni. «Materazzi voleva matarlo (ammazzarlo, ndr), mai vista una cosa del genere», ha raccontato Zlatan Ibrahimovic. Duro il commento anche di capitan Zanetti: «il suo gesto è stato una nota stonata. Dispiace che si possa rovinare una festa come questa con un gesto del genere. Mario deve capire tante cose, come stare tranquillo e fare ciò che sa, ovvero giocare a pallone». Oltre le parole sono andati alcuni tifosi, che hanno atteso Balotelli nei pressi della sua auto nel garage dello stadio. Uno gli ha tirato un ceffone ed è iniziato un parapiglia. Per placare gli animi sono intervenuti il presidente Massimo Moratti e il dirigente Marco Tronchetti Provera. «Mario è un ragazzo, questa sera voglio pensare soprattutto alla vittoria ma credo dia qualcosa che si rimarginerà ed è una lezione di vita che potrà essergli utile», ha osservato Moratti, che probabilmente prenderà provvedimenti contro il giocatore nei prossimi giorni.
Redazione online