Aumentano i controlli: nel 2009 revocate rendite per il 15% del campione esaminato. È di 7,9 miliardi l’avanzo nel 2009, ma le pensioni pesano per l’11,32% sul Pil contro il 10,69% del 2008
Antonio Mastrapasqua (Plp) |
MILANO – È di 7,9 miliardi di euro l’avanzo finanziario dell’Inps nel 2009. I dati di bilancio sono contenuti nel rapporto annuale presentato alla Camera, dal quale si evince, inoltre, che la spesa per le pensioni continua a salire attestandosi a oltre 173 miliardi di euro (+3% sul 2008), con una incidenza sul Pil che arriva all’11,32% (dal 10,69% del 2008).
ENTRATE E USCITE – Il totale delle entrate ha registrato un incremento pari al 2,3% rispetto al 2008; ma in aumento più sostenuto, sempre rispetto al 2008, sono risultate le uscite, +4,6%. La gestione economica ha presentato un risultato positivo di 5.956 milioni di euro. Nel 2009 oltre 4 milioni di lavoratori hanno ricevuto, in forme e tempi diversi, una qualche forma di sostegno al reddito per un totale di 18 miliardi di euro. Ammonta inoltre a oltre 10 miliardi di euro il valore dei sussidi erogati alla famiglia dall’Inps. Il sistema previdenziale italiano ha «i conti in ordine» e «le riforme che si sono succedute negli ultimi 20 anni stanno progressivamente mettendo in sicurezza il futuro delle pensioni» ha dichiarato il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua.
NUOVE PENSIONI – Sono state 697.098 le nuove pensioni accolte e liquidate nel corso del 2009, con un decremento del 4% (-29.136 pensioni) rispetto alle pensioni accolte e liquidate nell’anno precedente (726.234). Le nuove hanno riguardato principalmente i lavoratori iscritti alla gestione separata (+87,7% sul 2008). Sono i dati contenuti nel rapporto annuale dell’Inps, presentato oggi alla Camera. Per effetto delle nuove norme, risulta invece «dimezzata» la domanda di pensioni di anzianità, soprattutto tra i lavoratori dipendenti; allo stesso tempo si registra un aumento del numero dei trattamenti per vecchiaia. Nel complesso, il numero delle pensioni vigenti al 31 dicembre 2009 è pari, nel complesso, a 16.053.965, con un decremento dello 0,26% (-42.208 pensioni) rispetto ai trattamenti in vigore nel 2008. Rispetto alle principali gestioni, oltre 10 milioni sono le pensioni ai lavoratori dipendenti (-0,9% rispetto al 2008), più di 4 milioni quelle ai lavoratori autonomi (+1,2%) e oltre 200.000 le prestazioni per i lavoratori iscritti alla Gestione separata (+27,7%). Il numero delle pensioni che ricevono integrazioni dell’importo per raggiungere il minimo previsto dalla legge supera i 4 milioni; di queste l’80% viene erogato a beneficiari donne.
INVALIDI – Continua poi a crescere la spesa per le prestazioni di invalidità civile: nel 2009 sono stati spesi 16 miliardi di euro (+4,9% sul 2008) per pagare i sussidi tra pensioni e assegni di accompagnamento; i beneficiari sono stati circa 2,6 milioni di persone (+4,5%). Ai 2,6 milioni di invalidi civili, ha annunciato il presidente dell’Inps «si aggiungono altri 2 milioni di soggetti di invalidità professionale, la cosiddetta inabilità, che porta a quasi 30 miliardi il volume delle risorse impegnate nel sostegno della non autosufficienza». Nel corso del 2010 si prevede che la spesa per la sola invalidità civile potrebbe arrivare a 17 miliardi e i beneficiari a sfiorare i 3 milioni di persone. Aumentano però i controlli: nel 2009 sono state effettuate 200 mila verifiche che hanno portato alla revoca del 15% del campione esaminato.
LA RIFORMA NON SERVE – Una riforma del sistema previdenziale «non serve» ha sottolineato ancora Mastrapasqua, assicurando che il sistema nel nostro Paese «ha i conti in ordine e che le riforme che si sono succedute negli ultimi venti anni stanno progressivamente mettendo in sicurezza il futuro delle pensioni». «L’effetto delle finestre di uscita, – ha spiegato Mastrapasqua – congiuntamente al sistema delle quote, ha raffreddato, e non di poco, il calore del sistema previdenziale italiano».
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