Il ministro Salazar e il capo della Bp: «Valvola difettosa, nessun errore umano». Tra 6-8 giorni una «cupola» per bloccare la fuoriuscita di greggio sotto il mare. Intanto arriva Obama
Il governo Usa ha confermato quanto i tecnici avevano già fatto trapelare: occorreranno tre mesi per tappare le tre falle sottomarine dalle quali fuoriscono 5 mila barili di petrolio al giorno (pari a 800 mila litri). «Il nostro lavoro è tenere il fiato sul collo a Bp perché tenga fede alle sue responsabilità che ha, sia per legge che contrattualmente. Devono fermare la perdita», ha detto il ministro dell’Interno americano Ken Salazar. «È una società da molti miliardi di dollari e il governo degli Stati Uniti non risparmierà sforzi per far sì che ogni risorsa sia messa a frutto». Secondo il ministro «non c’è dubbio» che la valvola che avrebbe dovuto prevenire perdite di petrolio fosse difettosa. Per bloccare la fuoriuscita di greggio si sta pensando di scavare un secondo pozzo che intercetti il flusso del primo, ma ci vorranno tre mesi.
BP – Il presidente di Bp America, Lamar McKay, in un’intervista alla Abc, ha affermato che tutta la colpa sta in un «pezzo dell’equipaggiamento» e quindi allontanando le ipotesi di un errore umano. McKay ha detto che nel giro di 6-8 giorni le falle dovrebbero essere coperta da una cupola e non ha confemato che la stima di 5 mila barili al giorno di perdite sia corretta.
SITUAZIONE – La marea nera rischia di aggravarsi ulteriormente a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Uno schieramento impressionante di uomini e mezzi è stato dispiegato nella zona, dove è atteso il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il governatore della Louisiana, Bobby Jindal, ha detto di essere stato informato dai responsabili federali che il grosso della macchia di petrolio non raggiungerà le coste che domenica pomeriggio. «La macchia di petrolio minaccia non solo le nostre paludi e la pesca, ma anche il nostro stesso modo di vita», ha affermato il governatore. Diverse operazioni sono in corso simultaneamente per cercare di difendere le coste americane, tanto da parte dei militari e della guardiacosta americana che da parte della Bp. Diverse squadre continuano a spargere da navi e aerei prodotti chimici biodegradanti, mentre si continua nell’operazione di installazione di oltre 84 chilometri di barriere galleggianti. Nel frattempo sono stati pompati oltre 3,8 milioni di litri di petrolio mischiato ad acqua. Quattro robot sottomarini stanno cercando di chiudere la valvola di sicurezza dei pozzi. Obama ha nominato l’ammiraglio Thad Allen, che ha già operato sul campo dopo l’uragano Katrina, alla guida dell’emergenza.
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