Di pietro: «stanno emergendo fatti di una gravità inaudita». I legali dell’imprenditore: chiarirà tutto quando uscirà dal carcere. E l’Idv: mozione di sfiducia contro il ministro
Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola (Emblema) |
MILANO – La casa acquistata al Colosseo continua ad essere una spina nel fianco per il ministro dello Sviluppo economioco, Claudio Scajola. Su di lui si concentra il fuoco incrociato delle opposizioni, con l’Idv che annuncia una mozione di sfiducia e il Pd che insiste nel chiedere che l’esponente del governo si rechi in Parlamento a riferire sull’accaduto. Ma anche dall’interno del Pdl ci sono prese di posizione in contrasto con la linea di solidarietà e di difesa ad oltranza fino ad ora adottata dal centrodestra: il «finiano» Fabio GranataStampa. auspica un «opportuno passo indietro» del ministro». «Ferma restando la solidarietà umana, chi è colpito da accuse circostanziate – tali da negare, evidentemente, l’esistenza di un fumus persecutionis – dovrebbe fare un’autonoma riflessione politica, e anteporre alle proprie legittime aspirazioni di esercitare l’azione di governo l’opportunità di fare un passo indietro per il bene del Paese e della maggioranza stessa», ha spiegato il parlamentare in una intervista alla
«MAI DATO DENARO» – Intanto gli avvocati di Diego Anemone, il costruttore coinvolto nell’inchiesta sui lavori per il G8, respingono tutte le accuse, sottolineando che gli addebiti rivolti al loro assistito sono «pura fantasia». I legali, riferendosi alle notizie degli ultimi giorni, hanno parlato di «vicende senza il benchè minimo riscontro». «Non ho dato denaro a nessuno, tanto meno ad Angelo Zampolini, e non ho contribuito ad acquistare le case di nessuno» ha detto lo stesso Anemone, citato dall’Ansa. La smentita arriva dopo la pubblicazione dei verbali in cui l’architetto Zampolini rivelava di avere portato assegni circolari direttamente al ministero per la stipula del rogito.
«CHIARIRÀ TUTTO» – «Anemone chiarirà tutto una volta uscito dal carcere» ha aggiunto l’avvocato Riitano, uno dei suoi legali. La misura cautelare disposta nei suoi confronti dal gip di Perugia Paolo Micheli è di tre mesi e terminerà domenica prossima. L’ipotesi sulla quale sta lavorando la procura di Perugia è che fosse riferibile a Diego Anemone il denaro depositato in banca dall’architetto Zampolini, che aveva lavorato anche per lo stesso imprenditore, e quindi utilizzato per formare assegni circolari. Titoli poi impiegati – secondo la ricostruzione accusatoria – per l’acquisto di case nella disponibilità del ministro Claudio Scajola, dei figli di Angelo Balducci e del generale della guardia di finanza Francesco Pittorru.
«RIFERISCA IN AULA O LASCI» – Sul fronte politico lo scontro è ai massimi livelli. Il Pd chiede d’altra parte al ministro di spiegare con urgenza in Aula quanto sta emergendo: se Scajola continuerà a sottrarsi al confronto, i democratici ne chiederanno le dimissioni dal governo. «Scajola – ha detto il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina – deve riferire in Parlamento sui fatti sempre più gravi che emergono dietro l’acquisto della sua abitazione al Colosseo». E anche l’Udc chiede chiarimenti a Scajola. «Alla luce delle ultimi fatti a lui attribuiti, riteniamo che il ministro Scajola non possa esimersi dal venire in Parlamento per un chiarimento sul suo presunto coinvolgimento nell’ambito dell’inchiesta sul G8 di L’Aquila», ha spiegato il presidente dei senatori Udc, Gianpiero D’Alia.
LA MOZIONE DI SFIDUCIA – I leader dell’Idv, il presidente Antono Di Pietro e il capogruppo a Montecitorio Massimo Donadi, hanno invece annunciato il deposito alla Camera di una mozione di sfiducia individuale nei confronti di Scajola. «A prescindere dal fatto giudiziario, che va accertato nelle sedi competenti, riteniamo ci sia una grande responsabilità politica» scrive Di Pietro, augurandosi che «le altre forze politiche non si tirino indietro».
Redazione online
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