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Lazio sconfitta e contenta all’Olimpico Lotito: «Mi hanno minacciato di morte»

La presidente giallorossa Rosella sensi: «L’Inter si vergogni». E Moratti: «Perché mai?». Gasparri: vergogna, indaghi la Federcalcio. Capezzone: calpestata la lealtà. E Foschi (Pd): lo sport è morto

 

Uno striscione esposto dai tifosi della Lazio e rivolto ai «cugini» romanisti (Ap)

ROMA – Prima la polemica sportiva, poi quella politica adesso la denuncia. La vittoria dell’Inter sulla Lazio all’Olimpico, o meglio la sconfitta dei biancocelesti davanti ad un pubblico di casa entusiasta del risultato negativo riportato sul terreno amico, sta diventando sempre più un caso. L’ultima novità arriva dal presidente Lotito che in un lungo comunicato svela di aver ricevuto minacce di morte «se non battete l’Inter». Lo denuncia lo stesso presidente biancoceleste che rivela che in una busta (che sarebbe stata spedita alcuni giorni fa) gli sono arrivati anche «proiettili di grosso calibro».

LA NOTA – «Si è arrivati alla minaccia di morte (se non battete l’Inter siete finiti) inviata per posta, accompagnata da proiettile di grosso calibro scrive Lotito – ma non per questo la battaglia contro un tal modo di intendere l’antagonismo sportivo è stata abbandonata. Stupisce, invece, che l’insulto e l’istigazione siano diventati bagaglio espressivo di dirigenti di altre società. La Lazio ed i suoi tifosi non accettano insulti, palesi o insinuati; che la sportività e lealtà della Lazio e dei suoi giocatori non può essere messa in dubbio da nessuno». Il presidente della Lazio ha già avvisato la polizia dell’episodio e nelle prossime ore si recherà negli uffici della Digos della questura di Roma per formalizzare la denuncia.

IL PDL INSORGE – Ma perdendo contro i neroazzurri la Lazio ha di fatto sgambettato i «cugini» della Roma. Tanto basta per accendere le polverianche politiche Il capogruppo dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, tifoso giallorosso, non usa mezzi termini e dalle sue parole emerge più di un sospetto di «inciucio». «E’ stata scritta una pagina di vergogna – ha commentato l’ex ministro, grande tifoso romanista -. L’Inter potrà vincere lo scudetto, ma per quello che si è visto ieri all’Olimpico, sarà uno scudetto simile a quello ottenuto con le telefonate di Facchetti agli arbitri». Non solo: la partita di ieri, per Gasparri, dovrà essere vagliata dagli organi di vigilanza della Federcalcio. «Capisco la tradizionale contrapposizione tra la tifoseria laziale e quella romanista – ha commentato -, ma ieri si è superato ogni limite. C’è lavoro per la Federcalcio. La vittoria dell’Inter ci poteva senz’altro stare, ma non in quel modo e non in quel clima. I neroazzurri rischiano di raggiungere l’obiettivo dello scudetto con modalità ignobili». Non è da meno Daniele Capezzone, che del Pdl è il portavoce: «Quello che è accaduto all’Olimpico è un vero e proprio ‘spot’ contro il calcio, contro lo sport, contro i principi della lealtà sportiva, che sono stati in tutto e per tutto calpestati. Dirigenti, tecnici e giocatori della Lazio dovrebbero dare spiegazioni convincenti di quello che è accaduto. E addolora anche il comportamento del pubblico: per anni, avevamo detto che il pubblico era ormai l’ultima trincea della passione e dell’amore per lo sport, ma ora dobbiamo prendere atto di una vera e propria farsa che ha visto anche un intero stadio pienamente coinvolto e consenziente».

IL FRONTE DEL’OPPOSIZIONE – Su questa linea si trovano riscontri anche sul fronte del centrosinistra. Elio Lanutti, senatore dell’Idv e già leader dell’associazione di consumatori Adusbef, parla di «un copione scritto già da tempo dai tifosi laziali» che «ha trasformato il campionato italiano in una farsa». e dice che «all’Olimpico è stata scritta una delle pagine più brutte per tutto lo sport italiano, uno scandalo senza precedenti con il comportamento antisportivo dei giocatori della Lazio che hanno giocato una partita per perderla, con un atteggiamento totalmente arrendevole. E ancora più immorali i tifosi che tifavano contro la propria squadra». «Ieri sera abbiamo assistito a una vera e propria vergogna- ha detto invece il consigliere regionale del Pd Lazio, Enzo Foschi -, determinata in primo luogo dalla scelta di non far giocare contemporaneamente partite così importanti dove per la corsa allo scudetto e per la lotta a non retrocedere. Aver permesso alla Lazio di scendere in campo, essendo già a conoscenza del risultato delle altre partite è stata una scelta, sotto gli occhi di tutti, che ha di fatto, falsato il campionato». Non solo: «L’impressione vedendola è stata quella di una partita assolutamente finta. Ieri è morto lo sport: l’atteggiamento dei calciatori della Lazio rappresenta, infatti, la negazione dei valori sani che esso porta in sè. Per questo sarebbe opportuno che in un sussulto di dignitá la Lega Calcio proponesse un minuto di silenzio in ricordo dei valori e dell’etica sportiva, prima delle partite della prossima giornata di campionato».

I DUE PRESIDENTI – Inevitabili anche le reazioni del mondo dl calcio. A partire da quella a caldo di Rosella Sensi, presidente della Roma, secondo cui «io al posto dell’Inter mi sarei vergognata di vincere in quel modo». Oggi le ha replicato il patron neroazzurro Massimo Moratti: «Devo dire che è un problema fra Roma e Lazio, non è un problema che riguarda l’Inter». Ma quanto al vergognarsi, ha commentato, «Non so per cosa: rispetto la sensibilità della presidente romanista e preferisco non rispondere». «Io sarò particolarmente apprensivo ma ho sofferto fino alla fine – ha aggiunto Moratti -. Più che altro il pubblico era assolutamente schierato per noi e questa era una situazione molto strana».

Redazione online

Lazio sconfitta e contenta all’Olimpico Lotito: «Mi hanno minacciato di morte»ultima modifica: 2010-05-04T00:14:59+02:00da
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