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Times Square, bloccato un sospettato Prime ammissioni: «Ho agito da solo»

Si tratta di un pakistano naturalizzato americano di 30 anni. Perquisita l’abitazione. L’uomo viveva in Connecticut dove è stato acquistato il Nissan Pathfinder utilizzato come autobomba

 

 

NEW YORK – C’è un arresto nelle indagini sul fallito attentato di sabato a Times Square. Un uomo di origini pakistane, ma naturalizzato statunitense, è stato fermato all’aeroporto Kennedy mentre cercava di imbarcarsi su un volo con destinazione Dubai. L’uomo avrebbe trascorso in Pakistan parecchi mesi e tra le prove a suo carico ci sarebbero intercettazioni di telefonate internazionali. L’arrestato, Faisal Shahzad, avrebbe già fatto le prime ammissioni, dicendo però agli investigatori di aver agito da solo. Lo riferiscono fonti dell’inchiesta. Il sospettato avrebbe anche affermato di non essere legato a gruppi estremisti in Pakistan.

IL SUV – Shahzad Faisal, 30 anni, vive in Connecticut: qui avrebbe acquistato, senza passaggio di documenti, il Nissan Pathfinder utilizzato come autobomba. L’auto era in vendita su Internet tramite il sito di annunci «Craiglist». L’acquisto è stato perfezionato tre settimane fa con un pagamento di 1.300 dollari in biglietti da 100. Le autorità americane stanno perquisendo la sua casa a Bridgeport in Connecticut, per cercare altri elementi.

IL VIDEO – Faisal sarebbe dunque l’uomo che appare in un breve filmato, girato da un turista della Pennsylvania, in cui si vede che corre verso nord. Il ministro della Giustizia Usa, in una breve conferenza stampa, ha detto che «è chiaro che l’intento dietro questo atto terroristico era uccidere cittadini americani». «Ora – ha aggiunto il ministro – le indagini vanno avanti, le forze di polizia e di sicurezza continuano a seguire diverse piste». L’inchiesta prosegue in vari Stati. Secondo alti funzionari dell’amministrazione Obama il complotto che sabato ha provocato l’evacuazione della piazza nel cuore di Manhattan ha ramificazioni internazionali e sarebbe stato coordinato da varie persone. Collegamenti stranieri non vogliono necessariamente dire legami con al Qaeda o altre organizzazioni terroristiche. Gli Stati Uniti, che domenica avevano screditato la pista talebana dopo la rivendicazione dei talebani pakistani di Therik el Taleban, non hanno commentato due nuovi filmati, risalenti ad aprile, che hanno rilanciato l’ipotesi di legami con reti straniere e in cui si vede Hakimullah Meshud, il leader dato per morto in gennaio, che preannunciava attentati contro grandi città americane: in uno di questi video Meshud è ritratto davanti a una carta degli Usa punteggiata da esplosioni.

IL PRECEDENTE – L’autobomba di Times Square è uno dei tentativi di attentato meno sofisticati degli ultimi anni a New York, e tuttavia, per rudimentale che fosse, la Nissan imbottita di propano e fuochi artificiali è arrivata più vicina a fare morti e danni degli altri complotti sventati: un po’ come è accaduto la notte di Natale quando un nigeriano con l’esplosivo nelle mutande per poco non ha fatto saltare in aria un aereo Delta in volo per Detroit. Negli aeroporti Usa della East Coast è stata rafforzata la sicurezza per timore di un bis di quanto avvenne nel 2007 a Glasgow: dopo la scoperta di autobombe a Londra quattro asiatici si lanciarono contro un terminal dello scalo facendo esplodere la Cherokee su cui si trovavano a bordo. E intanto New York ha scoperto una paura: la bomba nel bagagliaio dell’auto che per anni è stata l’arma prediletta di terroristi di tutto il mondo dall’Iraq a Sri Lanka potrebbe arrivare a colpire anche nel cuore di Manhattan. «È dall’11 settembre che polizia e newyorchesi si chiedono: perché non qui?, scrive il New York Times in prima pagina raccogliendo le ansie di una città che da sabato è tornata sul chi vive.

Redazione online

Times Square, bloccato un sospettato Prime ammissioni: «Ho agito da solo»ultima modifica: 2010-05-04T15:24:27+02:00da
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