Vertice Ecofin a Bruxelles: 500 miliardi dalla Ue, il resto dal Fmi. Interviene anche la Bce. Londra dice no. Chieste ulteriori misure anti deficit a Spagna e Portogallo. Obama telefona a Merkel e Sarkozy. Tremonti: lavoro fatto bene
Volano le Borse dopo l’accordo sul piano anti-speculatori e l’annuncio che anche le banche centrali interverranno sui mercati. Piazza Affari si è impennata fin dall’apertura. A beneficiare soprattutto il settore bancario, più penalizzato nelle sedute della scorsa settimana dalle vendite.
Un maxi-piano fino a 720 miliardi, con la partecipazione dell’Fmi, per blindare la zona euro dagli attacchi della speculazione ed evitare il rischio default di altri Paesi dopo quello corso con la Grecia. A vararlo, dopo dieci ore di negoziati, sono stati i ministri finanziari della Ue riuniti a Bruxelles. Chiesti anche nuovi sacrifici a Spagna e Portogallo, i due Paesi considerati maggiormente a rischio in questa fase. E annunciate ”misure significative” da parte della Bce. Si tratta di un piano di salvataggio senza precedenti, a cui si è arrivati dopo una giornata in cui si sono susseguiti i contatti tra le varie capitali europee, con decine di bilaterali e due conference call a livello dei Paesi del G7.
Anche il presidente Usa, Barack Obama, ha telefonato sia al presidente francese, Nicolas Sarkozy, sia alla cancelliera tedesca, Angela Merkel, sottolineando la necessità di una ”risposta forte” da parte dell’Europa per ridare fiducia ai mercati. Lo scudo “anti-speculazione” deciso dall’Ecofin mette in campo prestiti per 60 miliardi di euro da parte della Commissione Ue, che potrà raccogliere sul mercato prestiti, offrendo come garanzia fondi del bilancio comunitario a favore dei Paesi che fossero sotto attacco speculativo ed avessero difficoltà a reperire capitali sui mercati. Nel pacchetto ci sono poi 440 miliardi che dovrebbero prendere la forma di prestiti bilaterali da parte degli Stati membri della zona dell’euro, sul modello del piano salva-Grecia. Nel dettaglio, si prevede che la quota dell’Fmi rappresenti la meta’ di quella messa in campo dagli Stati membri, cioè fino a 220 miliardi. Per questo l’ammontare complessivo del fondo potrebbe arrivare fino a 720 miliardi.
Resta poi in pista la possibilità che anche la Bce scenda in campo, decidendo di prestare soldi ai Paesi a rischio acquistando i loro titoli pubblici. Una decisione che spetta alla stessa Bce, i cui vertici sono rimasti riuniti a Basilea con i governatori centrali della Ue in attesa di notizie da Bruxelles.
Due momenti di forte tensione hanno caratterizzato l’inizio della giornata: il malore del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble (ricoverato in ospedale) e il no di Londra al piano. Il cancelliere dello Scacchiere Alistair Darling è stato infatti molto chiaro nel dire che il Regno Unito non sarebbe venuto in soccorso di Paesi dell’euro in difficoltà, respingendo la proposta messa sul tavolo dalla Commissione Ue. A sbloccare la situazione è stata poi la Germania, proponendo interventi per 500 miliardi di euro di cui 440 a carico solo degli Stati membri della zona euro. E con la partecipazione del Fondo monetario internazionale. I ministri delle finanze hanno anche accolto l’appello alla disciplina di bilancio e di rigore monetario lanciato venerdì notte dai leader dell’Eurozona. La Germania in particolare ha chiesto che venissero dettagliate le condizioni alle quali devono sottostare i Paesi maggiormente a rischio, quelli che per primi potrebbero dover ricorrere al fondo. Di qui l’invito alla Spagna e al Portogallo ad adottare nuove misure per la correzione del deficit. In particolare, a Madrid e Lisbona è stata chiesta una manovra aggiuntiva pari all’1,5% del Pil quest’anno, e una pari al 2% del Pil l’anno prossimo.
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“Un maxi-piano fino a 750 miliardi, con la partecipazione dell’Fmi, per blindare la zona euro dagli attacchi della speculazione ed evitare il rischio default di altri Paesi dopo quello corso con la Grecia.” (Il Tempo OnLine)
Tutti i giornali nazionali e internazionali hanno inneggiato al grande piano, un nuovo piano Marshall che “garantisce e rende esente da rischi l’Europa”.
E’ incredibile e ridicolo i paesi dell’area Euro hanno un debito pubblico superiore ai 10.500 miliardi di dollari e il maxi-piano basta a malapena a garantire che potranno pagare gli interessi passivi dei prossimi due anni.
Il debito pubblico dei principali paesi è di dollari/miliardi:
Germania 2.100
Italia 2.070
Francia 1.670
UK 1.400
Spagna 700
Olanda 430
Belgio 400
Grecia 380 (gli untori?)
Austria 210
Portogallo 172 (quasi untori?)
Ma sapete quanto è il debito pubblico della Cina?
1.600 miliardi di dollari, inferiore ai singoli debiti di Germania, Italia e Francia. E l’India? 2.100 miliardi di dollari, poco più dell’Italia ma mi pare che l’India abbia 1,152 miliardi di abitanti.
I veri untori? I veri pericoli? Il GIAPPONE ha un debito pubblico di 7.900 miliardi di dollari. Gli USA con 7.500 miliardi di dollari.
Una Politica di Rigore? No basta solo avere meno corruzione in politica. I Paesi con debito pubblico superiore al 100% del GDP corrispondono ai paesi a più alta corruzione politica, a quelli che nella logica del pluralismo politico devono sponsorizzare tutto e tutti.
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Paolo Zinni
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