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Libia, disastro aereo a Tripoli: 103 morti

Il volo della compagnia libica Afriqiyah partito da Johannesburg è esploso in fase di atterraggio. Salvo solo un bimbo. A bordo oltre 60 olandesi. La Farnesina verifica la presenza di italiani. Esclusa l’ipotesi terroristica.

 

 

 

TRIPOLI – È esploso durante l’atterraggio, mancando la pista di appena un metro, e si è totalmente disintegrato: lo schianto di un aereo libico all’aeroporto di Tripoli ha provocato la morte di 103 persone. Il velivolo, a bordo del quale c’erano molti stranieri, proveniva dal Sudafrica e secondo quanto riporta la Bbc sarebbe dovuto ripartire da Tripoli diretto a Gatwick. Nell’incidente è sopravvissuto un bambino olandese di otto anni (altre fonti parlano di una bambina): le sue condizioni sono giudicate «buone» dopo il ricovero in ospedale. Secondo l’inviato della tv araba ‘al-Jazeera’, alcuni soccorritori sostengono che anche il copilota dell’aereo si sarebbe salvato. Il giornalista arabo non ha però ancora trovato conferme a questa notizia. A causa della violenza dell’esplosione, i resti dei passeggeri e del velivolo sono stati scaraventati nel raggio di un chilometro intorno alla pista. Le autorità libiche escludono che la tragedia sia stata provocata da un attentato terroristico.

L’INCIDENTE – La sciagura è avvenuta alle 6 nella fase di atterraggio, secondo quanto riferito da un responsabile dei servizi di sicurezza dello scalo. L’aereo è un Airbus 330 della compagnia libica ‘Al Afriqiyah’ e proveniva da Johannesburg. Il ministro dei Trasporti, Mohammed Zidani, ha spiegato che sono stati recuperati finora 96 corpi e che «fra i passeggeri c’erano cittadini di nazionalità libica, africana ed europea». Tra questi ultimi molti olandesi (una sessantina, secondo il quotidiano ‘De Telegraaf’) e diversi britannici. Secondo il direttore dell’aviazione civile libica, Mahammed Sclebek «l’incidente non è dipeso dalle condizioni dell’aeroporto di Tripoli». Recuperate le due scatole nere dell’aereo e un’inchiesta è già stata aperta

FARNESINA – L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri e l’ambasciata italiana si sono subito attivate con le autorità libiche per i controlli sulla lista dei passeggeri, per escludere la presenza di connazionali a bordo. Secondo quanto riferiscono fonti della Farnesina non risultano cognomi italiani nella lista passeggeri del volo. Sono in atto verifiche di eventuali doppie cittadinanze o naturalizzazioni. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha indirizzato un messaggio al collega libico Musa Kusa, chiedendo di estendere alle famiglie delle vittime i suoi sentimenti di «cordoglio e amichevole vicinanza».

PRIME IMMAGINI – La tv di stato libica ha intanto trasmesso le prime immagini dell’aereo precipitato. Il velivolo era completamente distrutto e i sedili dell’aereo, così come tutti gli strumenti di bordo, erano sparsi sul terreno antistante la pista di atterraggio. Solo la coda dell’Airbus 330, staccata dal resto dell’aereo, è rimasta quasi intatta. Gli uomini della sicurezza libica sono stati ripresi mentre erano impegnati nel recupero dei cadaveri delle vittime e nella raccolta dei loro documenti personali.

Redazione online

Libia, disastro aereo a Tripoli: 103 mortiultima modifica: 2010-05-12T15:13:37+02:00da
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