La BP, proprietaria del pozzo con la falla da cui si è sviluppata la marea nera, ha diffuso il primo video della perdita di greggio in mare. Intanto Obama vuole tassare le compagnie petrolifere.
Ventitrè giorni dopo il disastro della Deepwater Horizon, l’impianto offshore andato a fuoco e crollato nel Golfo del Messico il 20 aprile scorso, la BP ha pubblicato ora il primo filmato (una trentina di secondi in tutto) della gigantesca falla sottomarina. Nel video si vede il petrolio, evidenziato dal pennacchio nero, mescolarsi con il gas naturale e sgorgare come il vapore di un geiser dalla piattaforma danneggiata a 1500 metri di profondità nel mare del golfo del Messico. Immagini che la British Petroleum ha rilasciato dopo le forti pressioni arrivate nelle ultime ore dai media e dalla Casa Bianca. La BP, la multinazionale britannica responsabile del pozzo, ha spiegato che il petrolio e il gas nel video fuoriescono dalla «più grande delle due perdite della Deepwater Horizon», a 5.000 piedi sotto la superficie del mare.
BP ha inoltre spiegato di aver pubblicato il video solamente ora, perchè prima di lunedì non ha ricevuto nessuna richiesta in merito. Tuttavia, numerose emittenti e giornali americani, ribattono che nelle settimane scorse hanno cercato con insistenza di ottenere un filmato che documentasse il disastro in profondità, riferisce ABC News. Intanto Deepwater Horizon, continua a sversare nel mare tonnellate di greggio al giorno. Almeno quindici milioni di litri di petrolio sono fuoriusciti nel Golfo dal giorno dell’esplosione fino ad oggi, riferisce l’Associated Press. Perché nessuno sa come chiudere il rubinetto di greggio. I tentativi per fermare la marea nera sono finora tutti falliti. I tecnici sperano di poter iniziare a ridurre lo spaventoso flusso di greggio entro questa settimana, grazie ad una mini-cupola in acciaio – soprannominata «top hat» – che è stata calata martedì negli abissi del Golfo del Messico per tappare il pozzo.
Elmar Burchia