Millie è ora in finale per il titolo di “Dog Trust 2010 Awards. Il piccolo non respirava più. La madre richiamata dal quattrozampe che non la smetteva di abbaiare
Quando Millie, un dolcissimo esemplare di quattro anni di King Charles Spaniel, si è svegliata di soprassalto e ha cominciato ad abbaiare vicino alla culla del piccolo James, mamma Beverly (una 33enne di Wetherby, West Yorkshire) ha subito pensato che la cagnolina fosse improvvisamente impazzita. Ma visto che Millie non dava cenno di calmarsi nemmeno di fronte ai rimbrotti della proprietaria, la signora ha iniziato a sospettare che qualcosa non andasse, così si è avvicinata alla culla dove pensava che il suo bimbo di 18 mesi stesse dormendo placidamente, incurante di tutto quel frastuono, per scoprire, invece, che James non respirava più. «Inizialmente, ho intimato a Millie di smettere di abbaiare perché non volevo che svegliasse James – ha raccontato la signora Bev al “Daily Mirror” – ma lei non la faceva finita, anzi, continuava a girare attorno alla culla e ha pure messo le zampine sul divano, mettendosi ad abbaiare vicinissimo a James. A quel punto mi sono resa conto che c’era davvero qualcosa di strano, perché la cagnolina in genere è molto calma e non abbaia mai e poi, malgrado tutto quel rumore, mio figlio non si era affatto svegliato. Così, sono corsa dal bambino e ho visto con terrore che non respirava più. Sono rimasta scioccata, ma mi sono ripresa quasi subito e ho cominciato a massaggiargli il pancino per un minuto e mezzo buono, fino a quando James ha ricominciato a respirare e si è svegliato. A quel punto, però, ho quasi avuto una crisi isterica».
APNEA DA SONNO – A quanto pare, è la seconda volta nella sua giovane vita che Millie svolge un ruolo fondamentale per Beverly: sarebbe stata, infatti, la cagnolina a farle conoscere il fidanzato Darren, che è anche il papà di James. «Mi uccide anche il solo pensarlo – ha proseguito la donna – ma se non fosse stato per Millie, ora mio figlio sarebbe un altro numero nelle statistiche delle morti in culla. È grazie a lei se potrò vederlo crescere, le devo davvero tutto». Ora Beverly e Darren vegliano a turno il piccolo James, a cui è stata diagnosticata una “sindrome da apnea da sonno“, mentre la coraggiosa Millie è in finale per il titolo di “Dog Trust 2010 Awards“, che verrà assegnato a Londra il prossimo mese. «Lei è già il nostro piccolo eroe – ha concluso Beverly – e vogliamo spiegarlo anche a James, che le tira addosso in continuazione i suoi giocattoli preferiti, perché deve ringraziare proprio Millie se è ancora vivo».
MORTI IN CULLA – Stando ad un recente studio del “Royal College of Obstetricians and Gynaecologists“, pubblicata dalla rivista “The Lancet“, la Gran Bretagna detiene l’assai poco invidiabile record di prima nazione dell’Europa Occidentale quanto a numero di neonati morti (4.324) entro le prime cinque settimane di vita, la quarta in assoluto nella classifica generale europea, dominata dalla Turchia con 29.698 decessi prematuri, seguita da Russia (16.689) e Ucraina (7.259). L’Italia si è attestata al nono posto, con 2.350 piccoli morti, mentre il paese con meno decessi è risultato essere l’Islanda (che ha, però, una popolazione di poco più di 320mila abitanti). Stando al “Daily Mail“, che ha riportato i dati dell’indagine londinese, la causa principale delle morti sarebbero le complicazioni sorte alla nascita (36%), seguite da anomalie congenite (26%) e asfissia neonatale (7%).
Simona Marchetti