DOPO LA TRAGEDIA AEREA. «Mi chiamo Ruben e sono olandese». «Sono in ospedale ma non so perchè.Voglio solo ritornare a casa»
Il bambino olandese sopravvissuto al disastro aereo in Libia |
TRIPOLI – Il piccolo Ruben van Assouw, il bambino di nove anni unico sopravvissuto nell’incidente dell’Airbus 330 dell’Afriqiyah Airways in cui sono morte 103 persone, torna oggi in Olanda. Il piccolo è partito alle ore 10.00 dall’aeroporto militare di Matiga a Tripoli con probabile destinazione all’aeroporto militare di Eindhoven, non confermata però dalle autorità olandesi. Accompagnato dagli zii il bambino in un’intervista a un giornale olandese prima di partire ha affermato di non ricordare nulla dell’accaduto.
LE DICHIARAZIONI – «Mi chiamo Ruben e sono olandese» ha detto spiegando anche di star bene «anche se mi fanno molto male le gambe». «Sono in ospedale ma non so perchè – ha aggiunto il ragazzo – non so altro, voglio solo ritornare a casa». Ruben ha riportato nell’incidente aereo fratture multiple alle gambe ed è stato operato con successo all’ospedale di Tripoli. Gli zii di Ruben hanno ieri raccontato tutto l’accaduto al nipote che nell’incidente ha perso la madre, il padre e il fratellino di 11 anni. «Ora – hanno affermato i suoi familiari – sa che i suoi genitori e il fratello Enzo sono morti. Sarà la nostra famiglia a occuparsi di lui e del suo futuro». «Sarà per noi un periodo molto difficile – hanno aggiunto Trudy e Patrick va Assouw – speriamo che i media rispettino la nostra privacy». Rubens e la sua famiglia erano partiti in vacanza per un safari in Sudafrica per festeggiare i dodici anni e mezzo di matrimonio dei genitori. (Fonte Agenzia Agi)