Ma il ministro Gelmini apre: «Posticipare l’inizio dell’anno aiuterebbe il turismo». Il Carroccio boccia la proposta di legge presentata in Senato dal Pdl: «Inattuabile, l’Ue prevede 200 giorni»
Mariastella Gelmini (Imagoeconomica) |
MILANO – Maggioranza divisa sull’ipotesi di posticipare l’apertura dell’anno scolastico. Il senatore Giorgio Rosario Costa (Pdl) ha proposto la riapertura delle scuole il 30 settembre, anche per dare una mano all’industria turistica. Ma la Lega Nord non ci sta. «La proposta del Pdl di tornare a scuola il 30 settembre è inattuabile», ha commentato la senatrice del Carroccio, Irene Aderenti, che spiega: «La direttiva europea prevede 200 giorni di scuola e va rispettata. Se togliamo i giorni di scuola del mese di settembre si rischia di non rispettare questo minimo. Inoltre, estendere questa proposta a tutto il territorio nazionale significa mettere in difficoltà le famiglie e i lavoratori dipendenti perchè questi alla fine di agosto, la maggior parte, iniziano il lavoro. E dove mettono i bambini?».
Sì DELLA GELMINI – «Molta aperta» alla proposta del senatore Costa si è detta invece Mariastella Gelmini. Ai microfoni di Sky il ministro dell’Istruzione Gelmini ha spiegato che di questa idea «si discute da tempo. Io sono molto aperta su questo. Il nostro Paese vive di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità economiche per le vacanze». «Posticipare l’apertura dell’anno scolastico – ha aggiunto – potrebbe aiutare molte famiglie e dare anche un aiuto al settore turistico. Vedremo come il Parlamento deciderà in merito».
I SINDACATI – Anche i sindacati confederali della scuola Flc Cgil e Uil scuola, come la maggioranza, hanno accolto divisi la proposta del senatore Costa di rinviare l’inizio dell’anno scolastico. Secondo Mimmo Pantaleo (segretario della Flc Cgil) quella del parlamentare Pdl è un’idea «un po’ stravagante: non se ne capisce il senso a meno che, come sospettiamo noi, dato il parere favorevole anche della Gelmini, posticipare l’inizio dell’anno serva al ministero per prendere tempo per risolvere le mille incertezze in cui oggi versa il sistema. Il punto vero – ha aggiunto Pantaleo – è che c’è una situazione caotica, soprattutto alle primarie e alle superiori. Le vacanze estive sono una scusa, dietro il progetto di posticipare ci sono le conseguenze delle politiche sbagliate del governo». Possibilista, invece, Massimo Di Menna (Uil scuola), per il quale «l’idea non è poi così malvagia, ma il mese di settembre dovrebbe essere dedicato ad attività “parallele”, come attività di integrazione per bambini stranieri, corsi di recupero per gli studenti con lacune, accoglienza e orientamento alle prime classi superiori. La proposta si può approfondire trovando una soluzione – ha spiegato Di Menna – ma ancora una volta registriamo che sulla scuola si fanno tante proposte che creano dibattiti senza poi intervenire seriamente sui problemi strutturali del sistema, come il sostegno alla scuola pubblica e la retribuzione del personale».
Redazione online