Una ricerca italiana analizza le presenze nel social network. La comunità professionale raggiunge quasi 70 milioni di utenti nel mondo, e a sorpresa riscuote grande interesse anche nel nostro Paese
MILANO – A sette anni dalla sua nascita, LinkedIn, il social network professionale più diffuso al mondo, ha superato i 68 milioni di utenti, e ne conta quasi un milione solo in Italia. Un successo incredibile, proprio per via della sua stessa anima: un servizio per connettere tra loro persone per soli fini professionali. A vincere, tra le 200 nazioni in cui è attivo, sono Gran Bretagna, India e Stati Uniti. I più sensibili: i dipendenti delle grandi aziende. Ancora pochi, soprattutto in Italia, i liberi professionisti. Un dato curioso, proprio nel Paese delle partite Iva.
LA RICERCA – I dati sono stati analizzati da Vincenzo Cosenza, responsabile della sede romana di Digital PR, che ha tracciato l’identikit degli utenti e dei loro interessi. Grazie alla sua ricerca (i dati sono disponibili per 20 dei 200 Paesi in cui LinkedIn è presente) si scopre che sono gli olandesi quelli con il più alto tasso di adozione: «Probabilmente è legato al fatto che ci sono molte aziende di grandi dimensioni che hanno sede lì e poi è storicamente sede di traffici internazionali», commenta lo stesso Cosenza. Che continua: «Trattandosi di un network professionale, non sorprende che gli uomini superino le donne – in Italia il 62 per cento, mentre la fascia di età più presente è quella tra i 25 e i 34 anni nel 60 per cento dei casi – mentre nel nostro Paese sembra basso l’utilizzo da parte dei liberi professionisti, solo 9.675, forse per via di una scarsa cultura della rete». A farla da padrone sono settori come l’hi-tech, la finanza, la manifattura, e la diffusione maggiore è nelle grandi aziende, dove LinkedIn «è molto utilizzato per costruirsi una carriera professionale». Ma c’è chi riesce a trovare lavoro grazie a un social network? Secondo Cosenza sì, anche se persiste tra gli italiani un errore di fondo: si usa una rete professionale come se fosse Facebook o Twitter, aggiornando il proprio stato di continuo e comunicando a persone interessate solo al fronte professionale anche informazioni ridondanti e troppo personali.
CONSIGLI UTILI – Per usare al meglio questo social network, ci sono una serie di consigli utili che rispondono alla domanda: eccomi, e ora? Per esempio, come scrive Chris Brogan nel suo blog, vietato comunicare di sovente cosa si fa, stile Facebook; bene invece rendere disponibili online le proprie presentazioni e le ricerche frutto del proprio lavoro; altrettanto consigliato è il rispondere alle domande collegate al proprio lavoro, e partecipare alle discussioni nei gruppi; e poi, oltre a dedicare al network un po’ del proprio tempo costantemente, provare a coinvolgere i propri contatti interessanti che ancora in LinkedIn un profilo non lo hanno.
Eva Perasso