Il giudice ha concesso gli arresti domiciliari ad Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce, le due maestre arrestate il 2 dicembre per i maltrattamenti ai bambini dell’asilo Cip e Ciop.
PISTOIA – Il giudice per l’udienza preliminare Roberto Fucigna ha concesso gli arresti domiciliari ad Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce, le due maestre arrestate lo scorso 2 dicembre per i maltrattamenti ai bambini dell’asilo Cip e Ciop di Pistoia. Le due donne sono uscite dal carcere femminile di Pontedecimo (Genova) alle 14. Davanti al gup Fucigna è cominciato giovedì scorso il processo con rito abbreviato alle due maestre, che hanno proposto un risarcimento di 23 mila euro ai genitori dei bimbi maltrattati, che si sono costituiti parti civili.
LE REAZIONI – «Sono sconcertata». È questo il primo commento di una delle madri dei bambini picchiati all’asilo Cip-Ciop di Pistoia alla notizia della concessione degli arresti domiciliari a Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce. «Mi sono consultata con altre due mamme – ha detto la donna – Non capiamo quali siano le motivazioni alla base della decisione e aspettiamo siano rese note per prendere una qualsiasi iniziativa. Fino ad allora non possiamo che ribadire il nostro sconcerto». «L’istanza di concessione degli arresti domiciliari era stata presentata la settimana scorsa, nel corso dell’udienza. La stessa era già stata avanzata tre mesi fa e la Procura dette parere favorevole, ma allora il gip Roberto Fenizia ravvisò il pericolo di reiterazione del reato. Adesso, questo rischio è venuto meno». L’avvocato di Anna Maria Scuderi, una delle maestre accusate di violenza sui bambini dell’asilo Cip e Ciop Alessandro Mencarelli spiega così la decisione del giudice e ribadisce la volontà espresse da entrambe le donne di risarcire le famiglie delle piccole vittime, ha confermato anche la loro volontà di «dare un contributo per curare la ferita aperta alla comunità».
IL PROCESSO – Il processo è iniziato giovedì scorso a Genova. «È stato come un film dell’orrore ma non era fantascienza: c’erano i nostri bambini»: sintetizza così lo stato d’animo suo e degli altri genitori, nei corridoi del palazzo di giustizia di Genova, il papà di un bimbo di tre anni alla prima udienza del processo con rito abbreviato alle due maestre Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce. La prima udienza si è conclusa con l’ammissione alla costituzione di parte civile dei genitori di 24 bambini sui 46 che frequentavano l’asilo. Il pm Silvio Franz e le altre parti si sono riservati di presentare il loro parere sull’ammissibilità della costituzione di parte civile del Comune di Pistoia e di una associazione onlus in difesa dei minori.
PROPOSTA DI RISARCIMENTO – I difensori delle due maestre hanno proposto un risarcimento parziale di complessivi 23 mila euro (15.000 euro la Scuderi e 8.000 la Pesce) sul quale non è stato ancora presentata alcuna accettazione da parte degli interessati. Il gip Roberto Fucigna si è riservato di decidere sull’acquisibilità di alcune consulenze di parte volte a determinare l’entità delle lesioni subite da alcuni bimbi allegate a memorie depositate dai difensori di parte civile e sulla documentazione medica allegata agli atti di costituzione. Il processo è stato poi rinviato al 15 giugno. Le due maestre, che non erano presenti in aula, furono arrestate nel dicembre scorso e sono tuttora detenute nel carcere di Sollicciano. Gli atti delle indagini condotte dalla polizia giudiziaria e dalla squadra mobile di Pistoia furono trasmessi a Genova perchè il papà di una bimba di due anni e mezzo, che era ospite nell’asilo, è un magistrato di Pistoia e quindi non poteva occuparsene la procura toscana. «La bimba che si vede in alcuni dei filmati – riferisce l’avv. Giorgio Zunino, legale del magistrato toscano – ha manifestato comportamenti anomali successivamente alla frequentazione dell’asilo compatibili con i maltrattamenti subiti e percepiti».
LE TESTIMONIANZE – Ma sono diverse le voci raccolte a margine del processo sia dei genitori sia dei loro legali. Come il papà di un bimbo di quattro anni che ha detto: «Mio figlio ha ancora paura del buio e, in un video, si vede mentre è in un angolo e assiste ai maltrattamenti di altri bambini». L’avv. Alberto Russo di Pistoia racconta che la figlia dei suoi clienti, che ha due anni e mezzo, è stata picchiata con spinte e calci alla schiena. «Nel video – ha detto – si vedono quattro episodi di questo tipo. È stata anche mandata come punizione nella stanza dove dormivano». «Si tratta di intromissioni – ha spiegato il legale – nello sviluppo mentale di un bimbo. Sono malattie che hanno il loro apice nel tempo ponendo nell’angoscia i genitori». Alcuni genitori sono contrari alla costituzione di parte civile del Comune di Pistoia perchè, hanno detto, erano state fatte delle segnalazioni ma non sono mai stati fatti dei controlli. L’avv. Giovanna Andreini del foro di Pistoia assiste i genitori di un bimbo di tre anni che, ha riferito, è stato vessato in diverse occasioni. «Vogliamo riportare il sorriso sul volto di questi cuccioli – ha detto – devono capire che non sono soli e che li abbiamo difesi».