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India: esplosione sui binari, 71 morti Il governo: «È un atto di terrorismo»

È accaduto nello Stato indiano del West Bengala. Un treno passeggeri si è scontrato con un convoglio merci dopo la deflagrazione. Ancora in 50 tra le lamiere.

 

E’ di almeno 71 vittime il bilancio provvisorio del tragico sabotaggio sui binari di una tratta ferroviaria nello Stato del West Bengala. Oltre 120 i feriti. Il “comitato del popolo contro le Atrocità della polizia” (Pcpa) ha rivendicato l’attentato. Il treno è deragliato all’1.30 locale nel distretto di West Midnapore, una roccaforte maoista circa 135 chilometri a ovest di Calcutta, capoluogo del Bengala occidentale. Ha successivamente centrato un convoglio merci che sopraggiungeva in direzione opposta. Le forze di polizia dicono che le operazioni di soccorso proseguono e si teme che tra i rottami del convoglio possano esserci ancora molti corpi. Un sopravvissuto, Ranjit Ganguly, ha raccontato di essere stato scaraventato fuori il vagone dalla violenza dell’esplosione ma che i suoi figli sono ancora intrappolati all’interno.

Secondo i primi esami effettuati sulla linea ferrata dov’è avvenuto il deragliamento del treno, che da Calcutta era diretto alla periferia di Mumbai, l’incidente è stato causato da un pezzo di traversina mancante. Secondo il ministro delle Ferrovie e diversi ufficiali di polizia non c’è dubbio che si sia trattato di un sabotaggio: è stato asportato meno di mezzo metro del binario sul quale viaggiava il treno passeggeri pieno di gente che dormiva in cuccetta. L’operazione – ha spiegato lo stesso ministro – sarebbe stata predisposta appositamente per far scontrare i vagoni diretti a sud ovest con un treno merci che in quel momento proveniva in direzione contraria, come infatti è successo. Sul posto sono stati fatti trovare numerosi volantini del movimento Naxalita (nato proprio in queste regioni del Bengala occidentale con una rivolta contadina contro i latifondi e oggi diffuso in 20 dei 28 Stati indiani), che incitavano allo sciopero generale proprio per la giornata di ieri.
Non è il primo treno preso di mira dai 20000 militanti del movimento che ha recentemente anche compiuto un agguato militare nelle foreste di Chhattisgarh uccidendo 71 soldati, una cifra che potrebbe essere superata dal bilancio delle vittime di ieri. Ma l’a ttacco alla grande rete ferroviaria dell’India rappresenta un’escalation, perché mirato al principale sistema di comunicazione del Paese, con oltre 18 milioni di passeggeri e 14mila treni passeggeri e merci al giorno in transito. Finora si era trattato in genere di attentati contro linee periferiche, spesso con vere sparatorie. Ma quello di ieri – avvenuto nell’area maoista delle foreste di Paschim Medinipur – può rappresentare un salto di qualità inquietante, tale da rendere insicure da ora in poi le linee interstatali in gran parte dell’India, comprese quelle utilizzate dai turisti. Se confermata la matrice terrorista, il deragliamento del treno dimostra che pochi uomini possono procurare danni spaventosi in un qualsiasi punto della più grande (e incontrollabile) rete ferroviaria del mondo. Non a caso il primo ministro Manmohan Singh ha definito la guerriglia naxalita e maoista “la più grave minaccia alla sicurezza del Continente”, e alla fine dello scorso anno ha autorizzato il ministero dell’i nterno a condurre una delle più grandi operazioni militari della storia nazionale chiamata Green hunt, Caccia verde, con l’impiego di 100mila uomini addestrati in aggiunta alle forze locali di polizia.

Di certo però, quel pezzetto di traversina sottratto dimostra che nemmeno l’impiego di un milione di soldati potrebbe garantire la sicurezza dei treni. Resta la trattativa coi ribelli, che già controllano parecchie migliaia di chilometri di foreste nel cosiddetto “corridoio rosso” tra Bengala, Orissa, Chattisgarh, Jharkhand. Ma il ministro responsabile ha già detto invece che vorrebbe più poteri per la polizia. Una strada giudicata suicida da molti intellettuali indiani, tra i quali la scrittrice Arundhati Roy che è arrivata ad accusare l’esercito di “genocidio” per i metodi usati contro i contadini e tribali sospettati di simpatie maoiste.

RAIMONDO BULTRINI

India: esplosione sui binari, 71 morti Il governo: «È un atto di terrorismo»ultima modifica: 2010-05-28T15:56:27+02:00da
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