Informati Subito

Berlusconi e la manovra: «Firmo dopo che il Colle darà la sua valutazione»

LE MISURE ANTi-CRISI. Il premier venerdì da Napolitano ma senza il provvedimento

 

Il premier Berlusconi (Ap)

ROMA – La manovra? «E’ all’attenzione del Capo dello Stato». Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha risposto, all’uscita da Palazzo Grazioli, ai giornalisti che gli chiedevano a che punto fossero i lavori sulla manovra economica e se, a differenza di quanto aveva detto venerdì l’avesse firmata. «La manovra viene firmata quando il Colle avrà dato la sua valutazione», ha concluso il premier. Questo dopo che sabato pomeriggio c’è stato il colloquio di circa un’ora tra il Capo dello Stato e Silvio Berlusconi al Quirinale con all’ordine del giorno la nomina dei Cavalieri del lavoro in occasione della festa del 2 giugno. Il Cavaliere è salito al Colle nelle vesti di ministro dello Sviluppo ad interim, ma l’occasione è servita anche per fare il punto su altri temi come, per esempio, la manovra economica. Il presidente della Repubblica si sarebbe informato con il premier sul testo che fino a venerdì sera non è stato ancora trasmesso dal governo ai suoi uffici. Berlusconi, nel corso dell’incontro avrebbe spiegato a Napolitano, così come ha fatto successivamente conversando con i giornalisti, di non averla ancora firmata. Questione di ore, si spiega in ambienti parlamentari della maggioranza, per consentire poi al Quirinale di fare le opportune valutazioni prima di dare il via libera al documento che il governo auspica possa essere messo in Gazzetta già lunedì prossimo. Provvedimento di «difficile composizione» perché ancora si devono aggiustare alcune voci all’interno della stessa maggioranza.

IL DICASTERO DELLO SVILUPPO – Durante il lungo colloquio, il Cavaliere avrebbe accennato anche al nodo della successione a Claudio Scajola spiegando al Capo dello Stato di sperare ancora di poter trovare un tecnico di rango per quel ruolo. Anche se, avrebbe ammesso, la ricerca fino ad ora non ha dato esiti positivi.

Tra i nomi che circolano per il ministero dello Sviluppo ci sarebbe anche quello di Antonio Catricalà, presidente dell’Antitrust, che però ha precisato che la sua candidatura è nata solo sui giornali. In mattinata si era recato a Palazzo Grazioli il presidente dell’Eni Paolo Scaroni, una visita che aveva alimentato altre voci, ma che anche in questo caso non hanno trovato conferme.

Redazioen online

Berlusconi e la manovra: «Firmo dopo che il Colle darà la sua valutazione»ultima modifica: 2010-05-29T10:49:56+02:00da
Reposta per primo quest’articolo