L’ITALIA VERSO IL MONDIALE. «E in Sudafrica porto anche Cossu come 24esimo»
SESTRIERE – «Le scelte sono state tutte in funzione dell’adattabilità dei giocatori a diverse posizioni in campo e alla maniera in cui vogliamo giocare. Non è una questione di aver scelto uno più bravo dell’altro. Sono tutti ragazzi molto seri, molto partecipi. Ho privilegiato la duttilità»: così il c.t. azzurro Marcello Lippi ha spiegato le sue scelte sulla rosa dei 23 convocati per il Mondiale sudafricano. «Gliel’ho detto ieri sera, ma quando erano stati convocati 28 giocatori sapevano tutti che c’era la certezza che cinque di loro avrebbero continuato a stare con noi fino alla fine del ritiro e a disposizione. La loro reazione è stata di dispiacere e anche per me lo è stato. Le esclusioni sono state tutte particolarmente difficili. Per Giuseppe Rossi vale forse un po’ di più perché da più a lungo era con noi» ha aggiunto il commissario tecnico. Che poi ha preso tempo sulla scelta di Camoranesi, infortunatosi ieri: «In Sudafrica potrei portare anche un ventiquattresimo giocatore, nei prossimi giorni vedremo l’evoluzione di Camoranesi. Potrebbe essere, per lo meno fino alla prima partita. Si ripete quanto successe in Germania con Bonera. Cossu il ventiquattresimo? Potrebbe essere».
Lippi ha poi confermato che i cinque esclusi rimarranno con la nazionale fino alla seconda amichevole, sabato con la Svizzera a Ginevra. Domani sera a Bruxelles c’è invece il Messico: «Un test determinante per chiarirsi le idee», visto che l’avversario si avvicina per caratteristiche di gioco al Paraguay, primo ostacolo al Mondiale, il prossimo 14 giugno. Per questo, dopo l’allenamento di questo pomeriggio, il c.t. azzurro scioglierà le riserve sulla formazione, ma la strada è tracciata. «Proveremo l’assetto più volte testato in questi giorni, con qualche variante negli uomini», ha detto Lippi, cioè il 4-2-3-1 sul quale ha lavorato in questi giorni. Infine, uno scatto d’orgoglio da parte del c.t.: «Tutti dicevano, e lo sento ancora oggi, che sono troppo riconoscente con i campioni: invece ho cambiato la squadra al 50%. Non potevo lasciarne a casa 23 solo perché erano a Berlino nel 2006. Qui ci sono anche tanti giocatori giovani e abbastanza esperti. Sono il futuro della nazionale, ma devono essere anche il presente».
Redazione online