Il ministro aveva promesso l’avvio della procedura per la «legge Bacchelli». L’attrice dopo l’appello di Banfi e il sì di Bondi agli aiuti: «Grazie, ma la vita terrena non mi interessa più»
Laura Antonelli (Ansa) |
MILANO – Lino Banfi ha deciso di chiedere pubblicamente un intervento in suo favore. E il ministro Sandro Bondi questo appello lo ha raccolto promettendo un intervento da parte dello Stato. Ma lei, Laura Antonelli, attrice cult degli anni Ottanta caduta in disgrazia e oggi costretta a vivere con una pensione di circa 600 euro al mese, non vuole che i riflettori tornino ad accendersi su di lei. «Ringrazio Lino Banfi e tutti coloro che si stanno preoccupando di me – ha detto tramite il suo avvocato, Lorenzo Contrada -. Mi farebbe piacere vivere in modo più sereno e dignitoso anche se a me la vita terrena non interessa più. Vorrei essere dimenticata».
Il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi |
IL SI’ DI BONDI – Laura Antonelli vive a Ladispoli, non vede la televisione, ascolta solo Radio Maria e vive la propria esistenza solo ed esclusivamente in senso spirituale. «Non posso che essere soddisfatto – ha dichiarato l’avvocato Contrada – se Laura riesce ad avere un aiuto che le consenta di vivere meglio. Fa piacere che ci siano delle persone che si occupino di lei, perchè è sola». Il ministro Bondi aveva fatto sapere, dopo la pubblicazione della lettera di Banfi, di essere pronto a far partire al più presto il riconoscimento della legge Bacchelli per l’ex protagonista di Malizia. La legge Bacchelli prevede l’assegnazione di un assegno straordinario vitalizio a quei cittadini che si sono distinti nel mondo della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport, ma che versano in situazioni di indigenza: fu già concessa a alla poetessa Alda Merini, ai cantanti Umberto Bindi, Ernesto Bonino e Joe Sentieri, alle attrici Alida Valli e Tina Lattanzi, all’eroe di guerra Giorgio Perlasca.
SONO MORTA DA ANNI – Banfi e la Antonelli si sono rivisti pochi giorni fa dopo 22 anni di lontananza: «Io sono morta da anni», gli ha detto la Antonelli mostrandogli la dispensa, con del cibo regalato da qualche benefattore e dalla parrocchia. «Tanti hanno abusato della mia bontà – gli ha raccontato – forse anche della mia fragilità e dicono che non sono capace di intendere e volere. Ti prego Lino parla con qualcuno, tu sicuramente, amato da tutti, sarai ascoltato. Io non credo di avere ancora molto da vivere, però vorrei vivere dignitosamente». Da qui un appello di Banfi anche al presidente del Consiglio: «Caro Silvio, per quel poco che credo di conoscerti sono certo che farai qualcosa». La Antonelli, attrice diventata una icona sexy del cinema italiano da Malizia in poi, fu coinvolta in una storia di droga nel 1991, e fu prosciolta dalle accuse, poi tentò il ritorno sulle scene con Malizia 2000 ma, sottoposta a una operazione di chirurgia plastica, le fu quasi sfigurato il viso e sparì dalle scene.
Redazione online
Ricordo alla spettabile redazione che il medico fu giudicato completamente estraneo a quella vicenda che non fu mai dimostrata nè da certificati medici nè da testimonianze nè da perizie mediche ed è quindi da considerarsi non dipendente da interventi di chirurgia plastica.
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