Dal congresso della società americana di oncologia medica a chicago. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica: «I malati pagheranno il prezzo più alto dei tagli»
MILANO – L’oncologia, e, con essa, le persone colpite da un tumore, finiranno per pagare il prezzo più alto per i tagli alle spese sanitarie imposti dalla manovra economica. Lo ha detto il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), Carmilo Iacono, a margine del convegno internazionale della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco) in corso a Chicago (Illinois). «Siamo preoccupati – ha rilevato – perchè i tagli nella sanità pubblica avranno ricadute importanti nell’erogazione dell’assistenza ai pazienti oncologici». La preoccupazione maggiore, ha aggiunto, riguarda il blocco del turnover, che finirà per sottrarre personale specializzato all’assistenza ospedaliera e territoriale. «Per ridurre le liste d’attesa è necessario che tutte le attrezzature lavorino su 12 ore, altrimenti – ha rilevato Iacono – correremo il rischio di avere aperto nuove strutture per Pet, Tac e Risonanza magnetica nucleare senza avere il personale necessario a farle funzionare». Se non si capisce – ha detto ancora – che bisogna investire in medici, tecnici e biologi, non riusciremo a dare risposte adeguate nella lotta ai tumori, che stanno diventando la prima causa di morte in Italia«, ormai alla pari con le malattie cardiovascolari.
FARMACI – L’AIOM sottolinea inoltre l’importanza della personalizzazione della cura: è indispensabile utilizzare il farmaco giusto per il paziente giusto. E risparmiare: «La caratterizzazione biologica dei tumori è essenziale e richiede laboratori specializzati, figure dedicate e un lavoro comune di formazione per ridurre sempre più gli errori diagnostici – spiega Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione – Sarebbe davvero miope tagliare questi costi che si traducono in un evidente risparmio di spesa nel medio periodo, evitando di utilizzare farmaci estremamente costosi per pazienti che non ne trarrebbero alcun beneficio. E, sempre sul fronte dell’appropriatezza, attenzione ai farmaci biosimilari: queste molecole, copia di medicinali biologici griffati, possono offrire un’alternativa più economica ma solo a patto che vi sia una sana competizione basata sull’efficacia e la sicurezza. Il prezzo non può essere un criterio per decidere quale molecola utilizzare».
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