ARRESTATA LA SEGRETARIA DEL PARLAMENTARE. LUI: «ACCUSE FALSE». Il deputato regionale siciliano Salvatore Cintola coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto 29 persone
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Salvatore Cintola |
PALERMO – C’è anche l’ex segretaria del deputato regionale dell’Udc Salvatore Cintola, la 34enne Sabrina Di Blasi, tra i destinatari delle 29 ordinanze di custodia cautelare emesse al termine di una vasta operazione antidroga eseguita in mattinata. La Di Blasi, arrestata per spaccio, avrebbe acquistato cocaina sia per uso personale che per Cintola. I fatti risalgono al 2005 e adesso la segretaria lavora in un’organizzazione sindacale. Secondo le accuse, il deputato Udc avrebbe mandato l’autista ad acquistare la droga, tramite la sua segreteria ma «il reato di peculato, contestato a Cintola nel 2006, è stato subito archiviato – ha spiegato il pm Teresa Principato – non è configurabile. Non c’è nessuna prova, infatti, che effettivamente l’autista di Cintola sia andata dalla segretaria e ci sia stato lo scambio denaro-droga tra l’autista e la donna o che comunque non ci fossero altri motivi istituzionali per cui l’auto facesse il tragitto». L’archiviazione, ha aggiunto il magistrato, sarebbe stata decisa anche in base a una recente sentenza della Cassazione che stabilisce che il reato di peculato non è configurabile se l’auto blu è utilizzata non esclusivamente per scopi istituzionali. Cintola è stato tuttavia segnalato all’autorità amministrativa, insieme ad altre 24 persone, come assuntore di stupefacenti. Il segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa ha ora sospeso dal partito il deputato regionale dell’Ars, Salvatore Cintola, proponendo ai Probi Viri l’espulsione immediata dal partito e chiedendo al capogruppo all’Assemblea regionale siciliana, Rudy Maira, di procedere all’espulsione immediata anche dal gruppo.
«ODIO LA DROGA» – Cintola, da parte sua, respinge al mittente tutte le accuse: «Odio la droga e non ne ho mai fatto uso. E poi nel 2004 non ho utilizzavo l’auto blu perché, nonostante fossi assessore al Bilancio, per una questione di moralità politica avevo deciso di usare la mia auto privata. Successivamente fui costretto a fare uso della vettura della Regione» ha detto all’Agi.
INTERCETTAZIONI AGLI ATTI – Agli atti dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Marcello Viola e dall’aggiunto Teresa Principato, ci sarebbero le conversazioni intercettate al telefono fra uno spacciatore e la segretaria di Cintola, che discutono dell’acquisto di cocaina destinata al politico. Nel 2004, dopo l’ennesimo dialogo, i poliziotti fecero irruzione nella segreteria del parlamentare, ex assessore regionale al Bilancio nel governo guidato da Salvatore Cuffaro, sequestrando dieci grammi di droga. L’indagine è emersa adesso, nell’ambito dell’operazione antidroga della notte scorsa. Cintola è stato indagato nei mesi scorsi anche per corruzione dopo le dichiarazioni di Massimo Ciancimino su alcune tangenti pagate per i lavori di metanizzazione nei comuni siciliani.
Redazione online