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Ecco Zefiro, il «tubo aperto» che concorre per l’Alta velocità di Trenitalia

Nella fabbrica Bombardier a Henningsdorf. Carrozze con presa per la corrente, luce per leggere, display con dettagli di viaggio e connessione internet

BERLINO – Carrozza di seconda classe da Roma a Milano, poi sala per una riunione in videoconferenza nel viaggio verso Parigi. E, di seguito, nuovamente carrozza, ma di prima classe, con televisione e cinema. Nella fabbrica di Henningsdorf che quest’anno festeggia il secolo di attività, Bombardier – la mutinazionale canadese dei trasporti (per quanto riguarda i treni, è presente in 60 paesi con oltre 100 mila veicoli) che nel 2001 ha rilevato lo stabilimento – presenta la «famiglia Zefiro», i treni per l’Alta velocità candidati anche alla gara italiana per i 50 nuovi Frecciarossa. Con 850 treni costruiti negli ultimi vent’anni specificamente per questo settore, con le tecnologie Eco4 lanciate due anni fa (per riusare e risparmiare fino al 30% di energia) e con l’alleanza stretta con Ansaldo Breda, Bombardier promette, oltre ai trasporti rapidi, «la via più veloce per salvare il pianeta».

SEGRETI DEL TUBO – «Tubo aperto» è il termine usato per il design delle carrozze, «trasformabili» grazie ad un sistema di guide scorrevoli (C-rails: un po’ come le guide che si montano sul soffitto per alcuni tipi di tende) che permette di apparire e scomparire o di essere sostituito a pareti divisorie, tavolini, rastrelliere per bagagli, poltrone, supporti per bagagli extra e monitor. Ogni posto ha una presa per la corrente, la luce per leggere, display con i dettagli di viaggio e la connessione internet wi-fi.

LA FAMIGLIA – Sono diversi perché l’Alta velocità non è la stessa per tutti. In Cina, per esempio, dove i percorsi sono lunghissimi, viaggia già il vagone letto più veloce del mondo: lo Zefiro 250, con 8 o 16 carrozze, che può offrire fino a 122 posti a sedere, 480 letti e 16 posti letto extra lusso, ma circola anche nella versione «giorno». C’è poi il V300 Zefiro, che può viaggiare fra i 300 e i 360 Km/h e, in composizioni da 8 o 16 carrozze, ed è la versione proposta anche per l’Italia, in accordo con Ansaldo-Breda. Dovesse aggiudicarsi la gara da 1,2 miliardi di euro indetta da Trenitalia (l’altro concorrente è Alstom, francese, che firma tra l’altro Italo, il treno ad alta velocità di NTV, la Nuovo Trasporto Viaggiatori di Luca Cordero di Montezemolo e Diego della Valle) negli stabilimenti di Vado Ligure (Bombardier) e Pistoia (Ansaldo) sarebbero costruite non solo i 50 treni «italiani» ma ha anche altri convogli destinati al mercato europeo. Oltre alle carrozze che possono cambiare lay-out, ci sono i vagoni «silenziosi» per chi non vuol saperne di telefoni né di computer, bistrot e ristorante. Infine Zefiro 380, il più veloce, dal «naso» a forma di aeroplano «rubata» dai tecnici «all’esperienza Bombardier nel campo dell’aviazione».

PAESE CHE VAI… – L’Italia, con tratti relativamente brevi, ha bisogno di treni capaci di accelerare velocemente, oltre che di viaggiare in fretta. La Cina, accanto ai treni-letto, adotterà i velocissimi 380. Ma anche gli Stati Uniti – dove il basso costo dei carburanti ha sino ad ora favorito i trasporti aerei e le automobili – stanno scoprendo il treno. E nonostante la crisi mondiale, il settore ferroviario dell’alta velocità è in espansione: le stime indicano nel 135% la crescita del 2009 rispetto ai tre anni precedenti. Ai 10.739 chilometri di linee veloci esistenti l’anno passato in tutto il mondo, se ne aggiungeranno presto altri 13mila chilometri già in costruzione. I super-treni corrono già in Belgio, Francia, Germania, Italia, Inghilterra, Taiwan, Taipei, Giappone, Corea e Stati Uniti; stanno per arrivare in Olanda e Turchia ed hanno progetti Argentina, Brasile, India, Marocco, Polonia, Portogallo, Russia e Arabia Saudita. La Cina pensa di allungare la sua rete per arrivare ad un’estensione di 5mila chilometri nel 2020.

Laura Guardini

Ecco Zefiro, il «tubo aperto» che concorre per l’Alta velocità di Trenitaliaultima modifica: 2010-06-19T18:21:03+02:00da
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