Tom Nicon aveva sfilato per tutti i più grandi marchi della moda. È caduto dalla finestra del suo appartamento a Milano: incidente o un suicidio?
Tom Nicon durante una sfilata |
MILANO – Per l’avvio della settimana della moda maschile, che comincia sabato a Milano, è una brutta notizia: il ventiduenne modello francese Tom Nicon, molto apprezzato e conosciuto nell’ambiente, è stato trovato senza vita venerdì. È caduto dalla finestra del suo appartamento a Milano. Tuttavia, non sono ancora chiare le circostanze del decesso. Non si esclude il gesto estremo.
CIRCOSTANZE DA CHIARIRE – Tom Nicon era giovane, bello e famoso, ma soprattutto dolce e simpatico, riferiscono le tante persone che hanno lavorato con lui. Venerdì pomeriggio il suo corpo è stato rinvenuto senza vita nel cortile dell’edificio in cui alloggiava a Milano. L’agenzia per cui lavorava non ha voluto commentare la tragica notizia, ma a quanto sembra Nicon sarebbe caduto dalla finestra del suo appartamento. Poche ore prima aveva fatto ancora le prove per Versace, ha spiegato un amico del ragazzo al noto blogger Isaac Likes. Che aggiunge: «Successivamente sarebbe dovuto andare in agenzia, ma non è mai arrivato. Non so se sia stato un incidente o un suicidio».
TRAGICA SERIE – Nella sua fin troppo breve carriera Nicon ha sfilato per innumerevoli grandi firme: da Burberry a Louis Vuitton; Costume National; Versace; Kenzo; Gareth Pugh e Hugo Boss. La tragica scomparsa del top model francese è solo l’ultima di una lunga serie avvenuta negli ultimi anni. Nel novembre scorso si era impiccata nel suo appartamento di Parigi la modella sudcoreana di 20 anni, Daul Kim; in aprile il giovane modello statunitense Ambrose Olsen, 24 anni, è stato ritrovato morto nella sua casa di New York; più recentemente la 30enne francese Noemie Lenoir, nota nel Regno Unito per essere uno dei volti più famosi della pubblicità e modella di Sports Illustrated, ha tentato il suicidio: è stata trovata distesa in un bosco alla periferia di Parigi dopo aver ingerito un cocktail di alcool e stupefacenti.
Elmar Burchia