L’ATTORE HA SOFFERTO DI DISLESSIA NELL’INFANZIA. Henry Winkler, star di «Happy Days», si è reinventato come scrittore. Ha venduto due milioni e mezzo di copie
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Henry Winkler, lattore che intepretava Fonzie in «Happy Days» |
Chi non ricorda il meccanico rubacuori in giubbotto di pelle della serie Happy Days che esclamava «Hey!» e faceva stragi di cuori? Diversamente da molti personaggi-icona rimasti incastrati in un ruolo per tutto il resto della loro vita, Arthur Fonzarelli al secolo Henry Winkler, ha saputo riciclarsi e rinnovarsi, scrivendo libri incentrati sul personaggio di Hank Zipzer, ragazzino dislessico che gli ha fruttato due milioni e mezzo di copie vendute negli Stati Uniti e che ora si prepara a conquistare il mercato britannico.
LA STORIA DI FONZIE – Approfondendo la sua storia non stupisce del resto che Henry Winkler, ex bulletto nato a New York, abbia una tale vena artistica e sappia parlare ai ragazzi e dei ragazzi con tanta sensibilità. Già dall’interpretazione della celebre serie si poteva intuire una certa vena comunicativa da parte del giovane Henry, oggi sessantaquattrenne padre di famiglia, tanto che Winkler riuscì a farsi scegliere per la parte di latin lover rivoluzionando i cliché estetici maschili al tempo in vigore.
LA DISLESSIA – Si aggiunga che lo stesso Fonzie soffrì di dislessia durante l’infanzia, ma all’epoca molte difficoltà scolastiche non venivano ricondotte a questo disturbo dell’apprendimento, tanto che in seguito a un test Fonzarelli venne catalogato come appartenente al 3% degli studenti più scarsi d’America e il suo disagio venne liquidato come semplice ignoranza. Fonzie insomma soffrì doppiamente per le proprie difficoltà, sentendosi oltretutto incompreso, e questa sofferenza lo portò nell’età adulta a impegnarsi con particolare forza contro la dislessia. Attraverso il suo amato personaggio Hank Zipzer, Fonzie tiene conferenze in tutto il mondo sull’argomento e promuove una sensibilizzazione capillare su questo tema che gli sta evidentemente molto a cuore. Winkler sta inoltre per iniziare una nuova serie, intitolata Ghost Buddy, che racconta la storia di un tredicenne e del suo amico immaginario. Un altro racconto che parla non a caso di ragazzini e del loro mondo, di quelle che appassionano lo spavaldo ex-meccanico Arthur Herbert Fonzarelli il cui motto era «Le ragazze si cambiano, gli amici no», ma che in realtà era pieno di timidezze e non sapeva guidare la moto.
Emanuela Di Pasqua