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Ecco «il mostro» dei Los Zetas

I fuorilegge si sarebbero ispirati a veicoli usati nella guerra in iraq. Il mezzo blindato dei narcotrafficanti messicani viene usato negli assalti a più alto tasso di rischio

 

«Il mostro» dei Los Zetas

WASHINGTON (USA) – E’ “il mostro” dei Los Zetas. Un camion blindato in modo artigianale dall’organizzazione criminale messicana. Il mezzo, usato durante un assalto in una cittadina della regione di Taumalipas (centro/nord est), è stato però messo fuori uso ed incendiato dopo un feroce combattimento. I meccanici dei Los Zetas lo avevano dotato di protezioni laterali, attorno alla cabina di guida e sul tetto: in questo modo i banditi potevano sparare senza il timore di essere colpiti.

ARMI E MEZZI BLINDATI – Le bande dei narcos ricorrono molto spesso all’uso di mezzi blindati. Di solito grossi Suv americani o giapponesi sui quali sono applicate piastre e vetri speciali. Inoltre installano a bordo mitragliatrici e fucili di precisione – tipo i micidiali Barrett calibro 50 – con i quali ingaggiano gli avversari a lunghe distanze. Ma il camion ha rappresentato una novità: sembra che i Los Zetas si siano ispirati ai veicoli impiegati in Iraq e nella guerra civile nello Sri Lanka. Come ci ha confermato una fonte della sicurezza a Tucson (Arizona), le gang si muovono in lunghe colonne di mezzi che «investono» l’obiettivo da più direttrici: un quartiere rivale, un villaggio, una caserma della polizia vengono presi d’assalto con un intenso tiro. Oppure incrociano i cortei rivali tentando di bloccarne l’avanzata. I miliziani sono armati con Kalashnikov, Ar 15, mitragliette di origine europea e granate. E per potere sostenere conflitti a fuoco prolungati ricorrono – per i loro Ak – a caricatori a tamburo che contengono 75 proiettili. I mitra, in questa configurazione, ricordano quelli dei gangster degli anni ’30 a Chicago. Tra le formazioni criminali i Los Zetas sono considerati tra i più temibili. Il nucleo originale era composto da soldati delle forze speciali passati poi con i narcos. Oggi nelle loro file contano anche ex membri di unità scelte guatemalteche, i «kaibiles». Per lungo tempo i Los Zetas hanno rappresentato il braccio armato del Cartello del Golfo ma se ne sono poi distaccati mettendosi in proprio gestendo traffici di droga, clandestini e petrolio.

Guido Olimpio

Ecco «il mostro» dei Los Zetasultima modifica: 2010-07-07T16:15:00+02:00da
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