L’uomo ha colpito l’anziana al volto con pugni e calci, poi ha tentato di strangolarla con la corda di una tapparella
Ha tentato di uccidere la nonna di 98 anni, probabilmente in preda a un raptus di follia, forse innescato dall’abuso di psicofarmaci e droga. Si è scagliato contro l’anziana colpendola al volto con calci e pugni, poi ha tentato di strangolarla con la corda di una tapparella. Lui è un operaio (ma probabilmente al momento senza lavoro) bolognese di 34 anni, con un passato di tossicodipendenza: è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile che sono intervenuti ieri sera in via Enrico de Nicola, nella zona di Casteldebole. Ai militari, l’uomo ha detto che la nonna era «posseduta dal diavolo» e che aveva cercato «di far uscire il demonio» dal suo corpo.
A chiamare i carabinieri è stata la madre dell’uomo, 61 anni: ha detto che il figlio si era scagliato contro l’anziana, apparentemente senza motivo. Arrivati sul posto, i militari hanno trovato l’uomo in uno stato di fortissima alterazione. La nonna giaceva a terra, esanime. Ora è ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Maggiore. Non ha riportato fratture ma ha un grande numero di ecchimosi.
L’aggressore ha un passato di tossicodipendenza grave. In casa sua sono stati sequestrati 6 grammi di hashish e agli esami l’uomo è risultato positivo alle benzodiazepine, oltre che ai cannabinoidi. Gli inquirenti ipotizzano che a scatenare la furia omicida sia stato un cocktail esplosivo di droga e psicofarmaci. Visto il suo stato di alterazione psicofisica, il 34enne è stato sottoposto a cure in ospedale, sedato e trasportato nel reparto di psichiatria del Malpighi, dove è piantonato, a disposizione del pm Enrico Cieri che coordina l’inchiesta. A carico dell’uomo è stata ipotizzata l’accusa di tentato omicidio aggravato dall’aver commesso il fatto nei confronti di un congiunto convivente.
Redazione online