Allarme degli esperti: dai 65mila esemplari degli anni 70 agli attuali 18mila. I bracconieri hanno narcotizzato l’animale e poi hanno asportato il suo prezioso corno con una motosega
![]() |
Il rinoceronte ucciso con il corno tagliato |
JOHANNESBURG (SUDAFRICA) – L’ultimo esemplare è stato abbattuto mercoledì scorso, nel Kruger Park, la più grande riserva naturale in Sudafrica. I bracconieri hanno prima colpito l’animale narcotizzandolo e poi, in pochi minuti, hanno asportato il suo prezioso corno con una motosega. Negli ultimi giorni diverse associazioni animaliste hanno rilanciato l’allarme del rischio d’estinzione dei rinoceronti in Africa. Secondo una recente conferenza del comitato Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie protette) la caccia illegale dei rinoceronti ha raggiunto nel 2010 il suo massimo storico.
NEL 1970 65 MILA ESEMPLARI, ORA 18MILA – Oggi nel continente nero si contano solo 18.000 esemplari di rinoceronti bianchi e neri contro i 65.000 del 1970. Tutta colpa del fiorente mercato clandestino dei preziosi corni di rinoceronte che ormai infesta anche quelle riserve naturali come il Kruger Park che dovrebbero essere iperprotette. Solo quest’anno ben 136 esemplari di rinoceronti sono stati abbattuti dai bracconieri in Sudafrica. Nell’intero 2009 gli animali ucciso nello stesso territorio erano stati 129, contro gli 86 del 2008. Il contrabbando illegale dei corni interessa soprattutto paesi come Cina o Vietnam, dove il corno di rinoceronte è molto richiesto perché considerato di grande valore medicinale (la medicina tradizionale cinese usa il corno per curare la febbre e altre malattie come epilessia, malaria, avvelenamenti e ascessi.). In Medio Oriente, invece, il corno è utilizzato per fabbricare preziosi manici per pugnali (nello Yemen, ad esempio, il manico di corno di rinoceronte è un autentico status symbol per gli uomini).
L’ESPERTO ITALIANO: «BISOGNA FERMARE QUESTA MATTANZA» – Davide Bomben, presidente dell’AIEA (Associazione italiana esperti d’Africa), da anni combatte il bracconaggio illegale nel continente nero. Secondo Bomben un chilo di corno di rinoceronte può valere fino a 20.000 dollari. I corni più grandi possono raggiungere anche il peso record di 10 kg: «Il bracconaggio speculativo è un autentico dramma nelle riserve naturali africane – dichiara al Corriere Bomben – Per riuscire a scongiurare la mattanza bisognerebbe lavorare sul personale locale. Si dovrebbe svolgere un’attività di formazione in modo da creare delle vere e proprie unità antibracconaggio. Un altro metodo, forse più costoso, ma sicuramente efficace, è quello di inserire sui corni dei rinoceronti dei microchip in modo da tenerli sotto controllo ventiquattro ore su ventiquattro».
L’ULTIMO BLITZ OMICIDA – L’ultimo blitz nel Kruger Park ha dimostrato la relativa facilità d’azione dei bracconieri. Wanda Mkutshulwa, portavoce dei parchi nazionali del Sudafrica afferma all’Observer di Londra che il commercio dei preziosi corni è gestito da vere e proprie organizzazioni criminali: «Abbiamo a che fare con professionisti del crimine. La polizia ci dovrebbe aiutare perché noi non abbiamo alcuna possibilità di battere queste organizzazioni. Negli ultimi anni il Kruger Park, che ogni anno è visitato da 200.000 turisti, ha subito un’autentica mattanza di rinoceronti. I bracconieri usano un vicino aeroporto privato per far partire i loro blitz: «L’azione richiede poco tempo – dichiara sconsolata Mkutshulwa – I criminali di solito sorvolano il parco nel tardo pomeriggio per scoprire dove i rinoceronti stanno pascolando. Poi ritornano nella notte e dall’alto sparano agli animali. Il tranquillante impiega meno di sette minuti per agire. I bracconieri tagliano il prezioso corno con una motosega. Non hanno bisogno neppure di spegnere i motori dell’elicottero. Infatti nella notte non si sente niente perché le nostre case sono troppo distanti. L’animale muore o per una dose eccessiva di calmante o per dissanguamento».
Francesco Tortora